G7 in Puglia: contestazioni accese nell'ultima giornata


FASANO - L'ultima giornata del G7 in Puglia è stata segnata da una dura contestazione. Un migliaio di persone, tra cui studenti, migranti, cobas, e associazioni per l'ambiente e la pace, si sono radunate a Fasano per esprimere il loro dissenso verso i leader mondiali riuniti nel lussuoso resort di Borgo Egnazia, a pochi chilometri di distanza.

Le proteste

Nel pomeriggio, sotto un sole cocente, i primi contestatori hanno iniziato ad affiggere sui muri foto della premier Giorgia Meloni a testa in giù con la scritta "Io sono fascista". Poco distante, sono state esposte immagini dei sette leader con i volti macchiati di rosso, anche vicino alle bocche, simbolizzando "il sangue dei popoli che massacrano con le loro guerre". I manifestanti sono arrivati da diverse regioni d'Italia, ma anche da Germania e Turchia, per partecipare al corteo.

La sicurezza

La manifestazione è stata sorvegliata da un elicottero della polizia che ha seguito i manifestanti per circa tre chilometri, mentre un imponente dispiegamento di forze dell'ordine presidiava ogni strada. Molti commercianti, temendo disordini, hanno coperto le vetrine con pannelli di legno. "Meglio non correre rischi - spiegano - tanto a pagare siamo sempre noi". Nonostante le preoccupazioni, non si sono registrati incidenti.

Gli interventi e le dichiarazioni

Dal palco allestito per gli interventi finali, gli organizzatori hanno dichiarato: "Avevano detto che avremmo distrutto la città, ma la vera paura era della nostra voglia di partecipazione". Bobo Aprile, del coordinamento No G7, ha aggiunto: "Vogliamo che la gente torni in piazza. La Puglia è piena di armi e a Brindisi sono stati concessi 500 metri di banchina alla portaerei Trieste. Ci prepariamo alla terza guerra mondiale".

Le accuse

Rispetto alle manifestazioni del 13 e 14 giugno, le accuse dei contestatori sono state più pesanti. "Mai più il G7 nella nostra terra - urlano - mancava solo Netanyahu e poi i macellai c'erano tutti". Altri slogan includevano "Morte a tutti quelli che lo sostengono, Meloni fascista complice sionista" e proteste contro il primo ministro indiano Modi per il trattamento delle donne e del suo popolo.

Reazioni e provocazioni

Lungo il percorso, alcuni manifestanti hanno provocato ripetendo: "Fuori la Digos dal corteo". I giovani, particolarmente arrabbiati, hanno acceso fumogeni e assicurato che "in ogni piazza ci sarà una rivoluzione". "La Nato e le sue guerre il vero terrorismo, contro Israele, mai più sionismo" è stato un altro degli slogan.

La condanna del Sindaco

In serata, il sindaco di Fasano ha condannato "le immagini dei leader del G7 imbrattate di finto sangue e quella della premier a testa in giù". Ha evidenziato che "la città ha dato in questi giorni una straordinaria dimostrazione di accoglienza e di ascolto che non può essere macchiata da iniziative di cattivo gusto".

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