Giovinazzo abbraccia Antonio Di Lorenzo: emozionante live al FestivalMar
GIOVINAZZO - Antonio Di Lorenzo torna alle sue origini e incanta il pubblico della rassegna FestivalMar a
Giovinazzo. È partito dalla cittadina del nord barese il tour internazionale del noto compositore,
musicista e collezionista per presentare l’ultimo lavoro “The Sweet Survivor”, accompagnato da
Davide Saccomanno alle tastiere e voce, Sabino Fino al sax tenore e soprano, Vito Topputo alla
chitarra e Gabriele Mastropasqua al sax baritono
Un grande abbraccio emozionato quello di FestivalMar a Giovinazzo per uno dei suoi figli più illustri. Il batterista, percussionista e compositore Antonio Di Lorenzo torna alle sue origini e incanta il pubblico della città in cui è cresciuto, presentando il suo ultimo concept album “The Sweet Survivor”, pubblicato per la Bumps Records su tutte le piattaforme, e anche su CD, vinile e cassetta.
Lo splendido anfiteatro en plein air che traguarda il mare di Piazzale Aeronautica Militare a Giovinazzo, ha accolto, in anteprima assoluta, il concerto live del suo ultimo lavoro nell’ambito della terza edizione di “Festivalmar 2024”, a cura dell’Associazione Culturale Culturaly e del suo presidente Giuseppe Marcotrigiano.
Sul palco con lui una line up inedita e al suo debutto ufficiale, tutta rigorosamente pugliese: Davide Saccomanno alle tastiere e voce, Sabino Fino al sax tenore e soprano e i giovani leoni il chitarrista e compositore Vito Topputo e il sax baritono e arrangiatore Gabriele Mastropasqua. Con gli stessi straordinari musicisti il batterista proseguirà nelle sue date in giro per l’Italia e il mondo.
Il live è cominciato con un tributo alle sue figure di riferimento con una commovente “Para mi Madre”, traccia tratta dell’ultimo album, dedicata alla madre recentemente scomparsa, inframmezzata dagli echi di Ultimo tango a Parigi di Gato Barbieri, e “Angels” dal suo omonimo terzo album da solista con i sample delle voci di don Tonino Bello – guida spirituale del batterista-, Martin Luther King e Mahatma Gandhi, per chiudersi con “When the Saints go marching out”, brano che dà il titolo al suo secondo disco. In mezzo un insieme di emozioni e ricordi indelebili come quelli del sassofonista Massimo Urbani e del pianista Gianni Lenoci.
Per il noto batterista e compositore, che l’Enciclopedia del Jazz ha definito come ‘uno dei massimi specialisti del suo strumento’, The Sweet Survivor”, suo sesto album da solista registrato tra Puglia, New York, Los Angeles e Londra, è sicuramente l’opera più matura. Nel disco compaiono nomi importanti del panorama mondiale come il chitarrista Marc Ribot e il pianista John Medeski, oltre che il maestro Bruno Tommaso.
Dal vivo nella città del nord barese hanno risuonato le vibrazioni degli strumenti vintage utilizzati e tanto cari a Di Lorenzo come il set della batteria Ludwig e l’organo Hammond, ma anche elettronica e suoni campionati con piatti Vulcan e elettronica Roland.
Per la rassegna che lo ha visto protagonista per due giorni a Giovinazzo, città in cui è cresciuto, Di Lorenzo ha ripercorso una storia tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività e una carriera prestigiosa e più che trentennale che lo ha visto protagonista sui palchi di tutto il mondo con chi rappresenta la “Storia del Jazz”. Durante la sua carriera, infatti, ha collaborato e suonato con Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Marc Ribot, Bob Mintzer, John Medeski, Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Franco D’Andrea, solo per citarne alcuni. È vincitore nel 2020 dell’“Universal Audio Award” e per due anni consecutivi Leone D’Argento alla Biennale di Venezia, molto apprezzato anche nel circuito pop. Ha collabora anche con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte. Con all’attivo più di 100 dischi, molti come leader, compone musiche per documentari e vince numerosi premi, confermando l’elezione nel 1998, nell’annuale referendum “Top jazz” della rivista Musica Jazz, a uno dei nuovi talenti del jazz italiano.
Un grande abbraccio emozionato quello di FestivalMar a Giovinazzo per uno dei suoi figli più illustri. Il batterista, percussionista e compositore Antonio Di Lorenzo torna alle sue origini e incanta il pubblico della città in cui è cresciuto, presentando il suo ultimo concept album “The Sweet Survivor”, pubblicato per la Bumps Records su tutte le piattaforme, e anche su CD, vinile e cassetta.
Lo splendido anfiteatro en plein air che traguarda il mare di Piazzale Aeronautica Militare a Giovinazzo, ha accolto, in anteprima assoluta, il concerto live del suo ultimo lavoro nell’ambito della terza edizione di “Festivalmar 2024”, a cura dell’Associazione Culturale Culturaly e del suo presidente Giuseppe Marcotrigiano.
Sul palco con lui una line up inedita e al suo debutto ufficiale, tutta rigorosamente pugliese: Davide Saccomanno alle tastiere e voce, Sabino Fino al sax tenore e soprano e i giovani leoni il chitarrista e compositore Vito Topputo e il sax baritono e arrangiatore Gabriele Mastropasqua. Con gli stessi straordinari musicisti il batterista proseguirà nelle sue date in giro per l’Italia e il mondo.
Il live è cominciato con un tributo alle sue figure di riferimento con una commovente “Para mi Madre”, traccia tratta dell’ultimo album, dedicata alla madre recentemente scomparsa, inframmezzata dagli echi di Ultimo tango a Parigi di Gato Barbieri, e “Angels” dal suo omonimo terzo album da solista con i sample delle voci di don Tonino Bello – guida spirituale del batterista-, Martin Luther King e Mahatma Gandhi, per chiudersi con “When the Saints go marching out”, brano che dà il titolo al suo secondo disco. In mezzo un insieme di emozioni e ricordi indelebili come quelli del sassofonista Massimo Urbani e del pianista Gianni Lenoci.
Per il noto batterista e compositore, che l’Enciclopedia del Jazz ha definito come ‘uno dei massimi specialisti del suo strumento’, The Sweet Survivor”, suo sesto album da solista registrato tra Puglia, New York, Los Angeles e Londra, è sicuramente l’opera più matura. Nel disco compaiono nomi importanti del panorama mondiale come il chitarrista Marc Ribot e il pianista John Medeski, oltre che il maestro Bruno Tommaso.
Dal vivo nella città del nord barese hanno risuonato le vibrazioni degli strumenti vintage utilizzati e tanto cari a Di Lorenzo come il set della batteria Ludwig e l’organo Hammond, ma anche elettronica e suoni campionati con piatti Vulcan e elettronica Roland.
Per la rassegna che lo ha visto protagonista per due giorni a Giovinazzo, città in cui è cresciuto, Di Lorenzo ha ripercorso una storia tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività e una carriera prestigiosa e più che trentennale che lo ha visto protagonista sui palchi di tutto il mondo con chi rappresenta la “Storia del Jazz”. Durante la sua carriera, infatti, ha collaborato e suonato con Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Marc Ribot, Bob Mintzer, John Medeski, Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Franco D’Andrea, solo per citarne alcuni. È vincitore nel 2020 dell’“Universal Audio Award” e per due anni consecutivi Leone D’Argento alla Biennale di Venezia, molto apprezzato anche nel circuito pop. Ha collabora anche con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte. Con all’attivo più di 100 dischi, molti come leader, compone musiche per documentari e vince numerosi premi, confermando l’elezione nel 1998, nell’annuale referendum “Top jazz” della rivista Musica Jazz, a uno dei nuovi talenti del jazz italiano.