TARANTO - Lavorare all'interno di un carcere è sempre stato un compito delicato e pericoloso, ma la situazione sta diventando sempre più insostenibile a causa della grave carenza di poliziotti penitenziari e del crescente numero di episodi di violenza e prepotenza da parte dei detenuti nei confronti degli agenti. Questo è quanto afferma il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) alcuni giorni dopo l'ennesima grave aggressione avvenuta nel carcere di Taranto.
Il 1° giugno, un detenuto, un uomo di circa quarant'anni di origini serbe, ha aggredito un sovrintendente con estrema violenza, sferrandogli ripetuti pugni al viso senza alcun motivo apparente. Questo individuo non è nuovo a tali comportamenti violenti, avendo manifestato lo stesso atteggiamento aggressivo in una trentina di penitenziari in tutta Italia, mandando diverse volte agenti penitenziari all'ospedale.
Il SAPPE ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione allarmante nel carcere di Taranto e ha scritto al Prefetto della città , massimo rappresentante del governo sul territorio, chiedendo azioni immediate per garantire la sicurezza del personale penitenziario.
Il sindacato ha sollevato anche la questione dell'impunità dei detenuti coinvolti in tali atti di violenza e ha criticato la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni nei confronti della polizia penitenziaria. Nonostante le numerose aggressioni subite dagli agenti, non si è mai sentita una parola di solidarietà da parte del garante dei detenuti o delle varie associazioni.
Il SAPPE ha anche evidenziato i dati allarmanti sulla violenza nelle carceri italiane, con un aumento significativo degli atti di violenza e resistenza sia nel 2023 che nei primi mesi del 2024. Il sindacato ha attribuito parte di questa violenza alla politica di vigilanza dinamica introdotta recentemente, nonché alla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici dopo la chiusura degli OPG.
Il sindacato ha chiesto al presidente del Consiglio di intervenire immediatamente per riappropriarsi del controllo delle carceri e garantire la sicurezza del personale penitenziario. In caso contrario, il SAPPE si riserva di intraprendere azioni di protesta.