LA SPEZIA - Con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di La Spezia, più precisamente nelle acque di fronte la località di Marinella di Sarzana, oggi 17 giugno.
Le informazioni sono poche, tuttavia è possibile che si tratti probabilmente una verdesca di circa un metro e mezzo. Nonostante la specie non rappresentasse alcun pericolo per gli esseri umani, il bagnino di spiaggia ha adottato misure precauzionali per la sicurezza dei bagnanti e ha richiesto l’intervento della Capitaneria di Porto Foce del Magra. Il personale della Capitaneria è intervenuto prontamente, individuando lo squalo tra le scogliere di fronte allo stabilimento. Dopo un breve periodo di confusione dovuto al mare agitato e alla presenza di imbarcazioni, lo squalo ha lasciato la zona, permettendo ai bagnanti di riprendere le loro attività senza ulteriori preoccupazioni.
Per la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito: “Quanto ai pericoli connessi a un eventuale incontro ravvicinato, gli squali di fronte all'uomo «spesso scappano», spiega l’esperta, ma un nostro agire imprevisto può portare «alla loro reazione col morso». Nel complesso, il numero totale degli attacchi di squali nell’epoca moderna all’interno del Mediterraneo è decisamente modesto, in particolare se si considera il volume relativamente ridotto di acqua e il numero enorme di persone che lo sfruttano per motivi di divertimento o lavoro.
Indipendentemente dalle condizioni degli squali in quell’area, quindi, è improbabile che l’uomo abbia molto da temere. Con un rapporto di oltre 100 milioni di squali uccisi dall’uomo rispetto a quattro uomini uccisi dagli squali ogni anno, sono sempre i primi a subire le conseguenze peggiori. Ma la presenza di un esemplare vicino la costa italiana, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è pur sempre un pensiero da brivido.
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