BARI - La superstizione è un fenomeno che attraversa culture e secoli, influenzando profondamente il
comportamento umano e le tradizioni popolari. Nonostante la modernità e il progresso scientifico,
le credenze superstiziose persistono ancora oggi, modellando le nostre paure e aspettative in modi
spesso irrazionali. Ma cos'è davvero la superstizione e perché esercita un'influenza così potente su
di noi? Esploriamo questo affascinante mondo con l'aiuto di Mario Contino, noto ricercatore
italiano esperto di folklore internazionale e fenomenologie del paranormale.
La superstizione è una credenza o pratica che si basa su idee non razionali riguardo alla causa e all'effetto. Spesso implica la convinzione che determinati oggetti, eventi o azioni possano influenzare il destino o la fortuna, anche se non esiste una base scientifica o logica per tali credenze.
Le superstizioni variano ampiamente tra le diverse culture e possono includere credenze riguardo ai numeri, ai segni zodiacali, agli oggetti portafortuna, o a specifici riti e rituali.
Mario Conino ci spiega che la superstizione trova le sue radici nell'incapacità umana di spiegare fenomeni naturali attraverso la ragione e la scienza. Nei tempi antichi, quando il sapere scientifico era limitato, le persone cercavano spiegazioni per gli eventi inspiegabili nelle forze soprannaturali e nei poteri occulti. Questo bisogno di comprendere e controllare l'ignoto ha dato origine a una miriade di credenze e pratiche superstiziose che sono state tramandate di generazione in generazione.
Le superstizioni sono spesso il risultato di una combinazione di fattori culturali, religiosi e sociali.
Ad esempio, molte delle superstizioni che conosciamo oggi hanno radici nel Medioevo europeo, un'epoca in cui la paura del soprannaturale era diffusa e la Chiesa aveva un'influenza predominante sulla vita quotidiana delle persone. Durante questo periodo, eventi come pestilenze, carestie e guerre erano spesso attribuiti a cause soprannaturali, e le superstizioni fornivano un senso di spiegazione e controllo in un mondo altrimenti caotico e imprevedibile.
Un esempio classico è la superstizione legata ai gatti neri.
La credenza che i gatti neri portino sfortuna ha radici storiche e culturali complesse. Nel Medioevo, i gatti neri erano spesso associati alle streghe. Si credeva che le streghe potessero trasformarsi in gatti neri o utilizzare questi animali come loro familiari (spiriti aiutanti). Questa associazione ha contribuito a far percepire i gatti neri come portatori di sventura e male.
Inoltre, diverse culture hanno creato miti e leggende che vedono il gatto nero come un presagio di sfortuna. Ad esempio, in alcune storie popolari, un gatto nero che attraversa la strada di qualcuno è visto come un segno che presto accadrà qualcosa di negativo. Anche credenze religiose contribuivano a questa percezione negativa. In alcune tradizioni religiose, i gatti neri erano visti come creature demoniache o associate al diavolo, rafforzando l'idea che fossero simboli di sfortuna. Influenza della superstizione nella società moderna.
Nonostante il progresso scientifico e l'aumento della conoscenza razionale, le superstizioni continuano a esercitare una forte influenza sulla società moderna. Mario Conino sottolinea che, anche in un'era di tecnologia avanzata e scoperte scientifiche, molte persone continuano a fare affidamento sulle superstizioni per spiegare l'inspiegabile e cercare conforto in situazioni di incertezza.
Le superstizioni moderne possono variare da quelle innocue, come evitare di passare sotto una scala, a quelle più radicate e influenti, come credere nei poteri di amuleti e talismani palesemente inventati da abili truffatori.
Lo scrittore del mistero – così è anche noto Contino - ci tiene a precisare che molti truffatori e speculatori sfruttano le superstizioni popolari per ingannare le persone e trarne profitto. Le truffe basate sulla superstizione sono numerose e possono assumere varie forme, dalle letture della mano ai rituali di magia nera, dai falsi amuleti ai rimedi contro il malocchio.
Un esempio comune è quello dei falsi “sensitivi" o "medium" che affermano di poter comunicare con gli spiriti dei defunti o prevedere il futuro. Questi individui spesso sfruttano la vulnerabilità emotiva delle persone in lutto o in cerca di risposte, offrendo false speranze e addebitando somme considerevoli per i loro servizi. Nonostante la mancanza di prove concrete a sostegno delle loro affermazioni, molti continuano a credere in queste pratiche a causa della loro forte radice culturale e emotiva.
Per combattere l'influenza negativa delle superstizioni e proteggere le persone dalle truffe, è fondamentale promuovere l'educazione e la consapevolezza. Mario Conino sottolinea l'importanza di educare il pubblico sui fondamenti scientifici e razionali, incoraggiando un approccio critico e scettico alle affermazioni straordinarie.
L'educazione scientifica (che non deve in alcun modo favorire il pregiudizio) può aiutare a demistificare molti fenomeni che vengono erroneamente attribuiti a cause soprannaturali. Ad esempio, spiegare i principi della probabilità può aiutare a comprendere perché eventi apparentemente "miracolosi" o "sfortunati" accadono per caso e non a causa di forze occulte. È interessante notare che le superstizioni variano notevolmente tra le diverse culture. In alcuni casi, ciò che è considerato sfortuna in una cultura può essere visto come un segno di buona fortuna in un'altra. Ad esempio, mentre in molte culture occidentali il gatto nero è visto come portatore di sfortuna, in Giappone è considerato un simbolo di buona fortuna e protezione contro il male.
Queste differenze culturali evidenziano quanto le superstizioni siano costruzioni sociali piuttosto che verità universali. Mario Conino sottolinea che studiare le superstizioni attraverso diverse culture può offrire preziose intuizioni sulle paure, le speranze e i valori di una società.
La superstizione, pur essendo una costruzione irrazionale, continua a esercitare un'influenza potente sulla vita delle persone. Che si tratti di antiche credenze sui gatti neri o di moderne truffe basate sui poteri degli amuleti, le superstizioni riflettono il nostro desiderio di trovare significato e controllo in un mondo incerto.
La superstizione è una credenza o pratica che si basa su idee non razionali riguardo alla causa e all'effetto. Spesso implica la convinzione che determinati oggetti, eventi o azioni possano influenzare il destino o la fortuna, anche se non esiste una base scientifica o logica per tali credenze.
Le superstizioni variano ampiamente tra le diverse culture e possono includere credenze riguardo ai numeri, ai segni zodiacali, agli oggetti portafortuna, o a specifici riti e rituali.
Mario Conino ci spiega che la superstizione trova le sue radici nell'incapacità umana di spiegare fenomeni naturali attraverso la ragione e la scienza. Nei tempi antichi, quando il sapere scientifico era limitato, le persone cercavano spiegazioni per gli eventi inspiegabili nelle forze soprannaturali e nei poteri occulti. Questo bisogno di comprendere e controllare l'ignoto ha dato origine a una miriade di credenze e pratiche superstiziose che sono state tramandate di generazione in generazione.
Le superstizioni sono spesso il risultato di una combinazione di fattori culturali, religiosi e sociali.
Ad esempio, molte delle superstizioni che conosciamo oggi hanno radici nel Medioevo europeo, un'epoca in cui la paura del soprannaturale era diffusa e la Chiesa aveva un'influenza predominante sulla vita quotidiana delle persone. Durante questo periodo, eventi come pestilenze, carestie e guerre erano spesso attribuiti a cause soprannaturali, e le superstizioni fornivano un senso di spiegazione e controllo in un mondo altrimenti caotico e imprevedibile.
Un esempio classico è la superstizione legata ai gatti neri.
La credenza che i gatti neri portino sfortuna ha radici storiche e culturali complesse. Nel Medioevo, i gatti neri erano spesso associati alle streghe. Si credeva che le streghe potessero trasformarsi in gatti neri o utilizzare questi animali come loro familiari (spiriti aiutanti). Questa associazione ha contribuito a far percepire i gatti neri come portatori di sventura e male.
Inoltre, diverse culture hanno creato miti e leggende che vedono il gatto nero come un presagio di sfortuna. Ad esempio, in alcune storie popolari, un gatto nero che attraversa la strada di qualcuno è visto come un segno che presto accadrà qualcosa di negativo. Anche credenze religiose contribuivano a questa percezione negativa. In alcune tradizioni religiose, i gatti neri erano visti come creature demoniache o associate al diavolo, rafforzando l'idea che fossero simboli di sfortuna. Influenza della superstizione nella società moderna.
Nonostante il progresso scientifico e l'aumento della conoscenza razionale, le superstizioni continuano a esercitare una forte influenza sulla società moderna. Mario Conino sottolinea che, anche in un'era di tecnologia avanzata e scoperte scientifiche, molte persone continuano a fare affidamento sulle superstizioni per spiegare l'inspiegabile e cercare conforto in situazioni di incertezza.
Le superstizioni moderne possono variare da quelle innocue, come evitare di passare sotto una scala, a quelle più radicate e influenti, come credere nei poteri di amuleti e talismani palesemente inventati da abili truffatori.
Lo scrittore del mistero – così è anche noto Contino - ci tiene a precisare che molti truffatori e speculatori sfruttano le superstizioni popolari per ingannare le persone e trarne profitto. Le truffe basate sulla superstizione sono numerose e possono assumere varie forme, dalle letture della mano ai rituali di magia nera, dai falsi amuleti ai rimedi contro il malocchio.
Un esempio comune è quello dei falsi “sensitivi" o "medium" che affermano di poter comunicare con gli spiriti dei defunti o prevedere il futuro. Questi individui spesso sfruttano la vulnerabilità emotiva delle persone in lutto o in cerca di risposte, offrendo false speranze e addebitando somme considerevoli per i loro servizi. Nonostante la mancanza di prove concrete a sostegno delle loro affermazioni, molti continuano a credere in queste pratiche a causa della loro forte radice culturale e emotiva.
Per combattere l'influenza negativa delle superstizioni e proteggere le persone dalle truffe, è fondamentale promuovere l'educazione e la consapevolezza. Mario Conino sottolinea l'importanza di educare il pubblico sui fondamenti scientifici e razionali, incoraggiando un approccio critico e scettico alle affermazioni straordinarie.
L'educazione scientifica (che non deve in alcun modo favorire il pregiudizio) può aiutare a demistificare molti fenomeni che vengono erroneamente attribuiti a cause soprannaturali. Ad esempio, spiegare i principi della probabilità può aiutare a comprendere perché eventi apparentemente "miracolosi" o "sfortunati" accadono per caso e non a causa di forze occulte. È interessante notare che le superstizioni variano notevolmente tra le diverse culture. In alcuni casi, ciò che è considerato sfortuna in una cultura può essere visto come un segno di buona fortuna in un'altra. Ad esempio, mentre in molte culture occidentali il gatto nero è visto come portatore di sfortuna, in Giappone è considerato un simbolo di buona fortuna e protezione contro il male.
Queste differenze culturali evidenziano quanto le superstizioni siano costruzioni sociali piuttosto che verità universali. Mario Conino sottolinea che studiare le superstizioni attraverso diverse culture può offrire preziose intuizioni sulle paure, le speranze e i valori di una società.
La superstizione, pur essendo una costruzione irrazionale, continua a esercitare un'influenza potente sulla vita delle persone. Che si tratti di antiche credenze sui gatti neri o di moderne truffe basate sui poteri degli amuleti, le superstizioni riflettono il nostro desiderio di trovare significato e controllo in un mondo incerto.