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ROMA - Giornata di lavori intensi per la Premier Giorgia Meloni, impegnata oggi con le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. La risoluzione della maggioranza sulle sue parole è stata approvata con 178 sì e 98 no. Dopo il dibattito alla Camera, Meloni ha proseguito il pomeriggio al Senato, inframmezzato da un pranzo al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le nomine ai vertici UE
L'attenzione è rivolta all'Europa e al pacchetto di nomine ai vertici UE, con Ursula von der Leyen riconfermata alla Commissione, Costa al Consiglio e Kallas alla direzione della politica estera. "Non si può prescindere dall'Italia," ha affermato Mattarella in vista del Consiglio europeo, ribadendo l'importanza del coinvolgimento italiano nelle nomine UE.
Meloni critica le nomine
Meloni ha espresso il suo disaccordo, condiviso con Viktor Orban e Robert Fico, sulla metodologia delle nomine. Alla Camera, ha criticato il fatto che si stesse discutendo delle nomine prima delle elezioni: "Nessun autentico democratico può ritenere accettabile che in Europa si trattasse sugli incarichi di vertice ancora prima delle urne," ha detto. Ha inoltre evidenziato che "imporre le scelte di una maggioranza fragile" crea un precedente discutibile per l'idea di Europa.
Posizione critica sulla maggioranza Europea
La Premier ha definito "un errore imporre scelte di una maggioranza fragile," sottolineando che questa logica potrebbe portare difficoltà nel corso della legislatura europea. "Se vogliamo rendere un buon servizio all'Europa e alla sua credibilità dobbiamo mostrare di aver compreso gli errori del passato e dare massima considerazione alle indicazioni dei cittadini," ha affermato, sottolineando l'importanza di un'Europa più concreta e meno ideologica.
Consenso e "caminetti"
Meloni ha criticato la logica delle nomine, affermando che "la logica del consenso viene scavalcata da quella dei caminetti, dove una parte decide per tutti." Ha contestato l'idea di escludere determinate forze politiche dal dialogo: "Gli incarichi apicali dovrebbero essere affidati tenendo in considerazione i gruppi maggiori, indipendentemente da logiche di maggioranza e opposizione," ha dichiarato alla Camera.
Bocciatura dei Governi europei
Meloni ha poi evidenziato la bocciatura delle politiche dei governi in molte grandi nazioni europee, citando i risultati elettorali: "16% in Francia, 32% in Germania, 34% in Spagna," confrontandoli con il 53% degli eletti espressione delle forze di governo in Italia.
Promessa di coerenza
La Premier ha concluso promettendo coerenza e trasparenza: "Io non faccio inciuci con la sinistra, non in Italia, non in Europa," ribadendo il suo impegno per un'Europa che rispetti la volontà dei cittadini e le logiche democratiche.