Quel mandolino di Johnny, 'uomo di porcellana'


FRANCESCO GRECO -
“Mi chiamo Johnny Valdivia e sono un operatore socio-sanitario, musicista e studente di infermieristica. Anche se al momento non frequento l’Università per motivi di salute...”. Johnny è un ragazzo latinoamericano, vive in Lombardia e ha la passione della musica: è un virtuoso del mandolino.

Chi sfrucuglia sulla rete prima o poi lo incontrerà mentre lo suona (con la mano sinistra) nella bellissima cover del compositore russo Alex Rasov “Just be to in love” (Semplicemente innamorato), diretto dalla grande maestra tedesca Joana Mallwitz (ma è solo una delle tante versioni, immagini bellissime). Una brano ipnotico, visionario, un mantra. Milioni di visualizzazioni. Cult.

Ma perché non può suonare, cos’è mai successo? Lo confida con una ruga di amara tristezza al Comitato “Ascoltami”. Premette: “Chi mi conosce sa che sono sempre stato una persona molto attiva e piena di energia. Tuttavia, tutto è cambiato con l'arrivo del Covid...”.

In che senso, maestro?

Essendo un operatore sanitario in prima linea, mi sono dovuto vaccinare: le prime due dosi con il vaccino Astrazeneca e una dose di Moderna. (La stessa sorte è toccata a tantissime persone impegnate nelle Forze dell’Ordine, le Forze Armate, chi opera nelle scuole e in generale nel pubblico, ma anche nel privato).

E poi cosa è accaduto, Johnny? 

Purtroppo, poco dopo il primo vaccino, ho cominciato a provare dolore alle mani, che inizialmente ho attribuito al freddo o a una forma di reumatismo. Non ho mai pensato che potesse essere legato al vaccino. Dopo una prima visita, il mio medico mi ha prescritto degli antinfiammatori che purtroppo non hanno avuto effetto.

Una maledetta tragedia per un musicista...

Il dolore alle mani è diventato cronico e sono comparsi nuovi sintomi, come il dolore al ginocchio e una sorta di orticaria. Insieme a questi sintomi, ho provato dolori inspiegabili e sensibilità estrema al freddo e al caldo.

Si è affidato ai medici, ovviamente...

Ho fatto una serie infinite di visite specialistiche e analisi, ma non ho ancora una risposta definitiva sulla causa dei miei sintomi.

Non ci vuole la zingara per capire che la sua vita è stata sconvolta...

La mia salute ha avuto un impatto significativo sulla mia vita quotidiana. Sono diventato estremamente sensibile al dolore e alle variazioni di temperatura e anche le attività più semplici diventano difficili e faticose per me.

Immaginiamo...

Ultimamente mi sento molto debole e stanco, una stanchezza mai sperimentata prima. La mia vita è cambiata drasticamente e questa situazione mi sta anche sfiancando psicologicamente.

Com’è la sua giornata?

Ho imparato a fare molta attenzione a tutto ciò che faccio e se in passato mi sentivo un uomo di acciaio, oggi mi sento un uomo di porcellana, perché ogni attività che svolgo provoca una reazione spropositata nel mio organismo e mi fa stare molto male.

Una vita fra ospedali e ambulatori, ahimè...

Attualmente sto aspettando di fare una biopsia cutanea per capire se ho una neuropatia delle piccole fibre. Spero di trovare presto una risposta definitiva e di migliorare la mia salute.

Sin qui il musicista. Recentemente AstraZeneca ha annunciato il ritiro del vaccino in tutto il mondo. Glielo ha imposto l’Alta Corte britannica. Come dire: c’è un giudice a Londra. Qui ancora lo stiamo aspettando.

Da noi politica e mass media sono sempre ben allineati e coperti al calduccio del mainstream (come nel raccontare le guerre). Siamo passati dal dare del poveraccio a Luc Montagnier al “funzionicchia”.

Un tempo si diceva che la vita di un bambino è più preziosa della Cappella Sistina. Ma il mainstream ha sinora esorcizzato locuzioni tipo “effetti collaterali”, “eventi avversi” e non trova mai correlazioni con i “malori improvvisi”.

Ora l’idea che Johnny suoni a fatica il suo mandolino è una lacerazione del senso, dà una fitta al cuore, un’ulcera allo stomaco. Per cui siamo accanto a lui in questa lotta perché torni a donarci le dolci magie della sua musica.

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