Vertice di pace per l'Ucraina: si a integrità territoriale di Kiev

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LUCERNA, SVIZZERA - Si è concluso il Vertice di pace per l'Ucraina, tenutosi a Lucerna, riaffermando con forza i principi di "sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli Stati". Il comunicato finale del summit ha sottolineato la necessità di un "dialogo tra tutte le parti" per porre fine alla guerra in corso. Tuttavia, il documento non è stato firmato da tutti i partecipanti, con dodici Paesi, tra cui India, Arabia Saudita, Messico, Indonesia e Sudafrica, che hanno scelto di non aderire.

Dichiarazioni e riserve

Il comunicato finale, sebbene non unanime, è stato sostenuto dalla maggioranza dei partecipanti. La Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha ribadito che "la pace non significa resa, come Putin sembra suggerire". Meloni ha sottolineato che confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un precedente pericoloso per la comunità internazionale.

Posizione del Cremlino e situazione sul campo

Parallelamente alle discussioni di pace, Mosca ha rivendicato la conquista della città di Zagirne, situata nella regione di Zaporizhzhia nel sud dell'Ucraina. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe prendere in considerazione l'offerta di pace di Putin, dato il peggioramento della situazione militare per Kiev.

Mattarella in Moldavia

Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è oggi in visita in Moldavia, sottolineando l'importanza della stabilità e della sicurezza nell'area europea orientale in un momento così delicato.

Le vivergenze nel Vertice

L'assenza di firme da parte di alcuni Paesi chiave del Sud Globale al documento finale del vertice ha messo in evidenza le divergenze esistenti all'interno della comunità internazionale riguardo alla crisi ucraina. Questi Paesi hanno espresso preoccupazioni specifiche e differenti priorità, contribuendo a un quadro complesso di alleanze e interessi geopolitici.

Conclusioni

Il Vertice di pace per l'Ucraina in Svizzera ha rappresentato un'importante piattaforma di dialogo e confronto. Nonostante le divergenze, l'incontro ha riaffermato la necessità di difendere principi fondamentali del diritto internazionale e ha sottolineato che il dialogo rimane l'unica via per una soluzione duratura al conflitto. Le dichiarazioni di Meloni e la presenza di Mattarella in Moldavia dimostrano l'impegno dell'Italia nel sostenere l'Ucraina e nel cercare soluzioni diplomatiche alla crisi.