Accuse di mafia: Antonio Decaro risponde alle calunnie dell'europarlamentare tedesca

BARI - Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, ha risposto con un post sui social alle accuse lanciate dalla parlamentare europea Christine Anderson, esponente del partito di estrema destra tedesca Alternative für Deutschland. Anderson ha associato il nome e il volto di Decaro alla mafia, suscitando una dura reazione dall'ex sindaco.

“Una parlamentare europea del partito di estrema destra tedesca Alternative für Deutschland ha associato il mio nome e il mio volto alla mafia. Un attacco ignobile e calunnioso che utilizza in modo pretestuoso una notizia di un’inchiesta che riguarda la mia città ma che in nessun modo ha toccato la mia persona”, ha scritto Decaro nel suo post.

Decaro ha spiegato che la parlamentare si è detta risentita per la sua elezione a presidente della Commissione ENVI, ma invece di attaccare le sue idee politiche, ha scelto di screditarlo con accuse infamanti. “La parlamentare si dice risentita per la mia elezione a presidente della Commissione ENVI ma invece che attaccarmi per le mie idee (che probabilmente non conosce) prova a screditarmi dandomi del mafioso come si faceva negli anni ’50 con gli emigrati italiani nei paesi stranieri. Evidentemente l’estrema destra, trovando difficile il confronto sul terreno della politica, sceglie la scorciatoia dell’insulto e della diffamazione,” ha scritto Decaro.

L'ex sindaco ha poi ringraziato i colleghi della delegazione del suo partito per la solidarietà dimostrata e ha annunciato che querelerà Anderson per tutelare il proprio onore, ma soprattutto quello della sua città e del suo Paese. “Voglio ringraziare i colleghi della delegazione del mio partito per la solidarietà e avvisare la collega tedesca che sarà querelata. Lo faccio per tutelare il mio onore, ma soprattutto quello della mia città e del mio Paese.”

La vicenda ha sollevato un'ondata di solidarietà verso Decaro, con molti che hanno espresso il loro sostegno nei confronti dell'ex sindaco e condannato le dichiarazioni diffamatorie di Anderson.

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