BARLETTA - Lui di Trani, classe 1996, lei di Palermo, di due anni più piccola. Insieme danno vita a una delle coppie artistiche di recente formazione più spumeggianti nel panorama italiano della musica da camera. Sono il pianista Giorgio Trione Bartoli e la violoncellista Silvia Gira, che Pasquale Iannone ha voluto si esibissero al Barletta Piano Festival, dove sono di scena lunedì 8 luglio (ore 21.15) nel salone dell’Hotel La Terrazza con un programma comprendente la Sonata op. 38 di Johannes Brahms e la Sonata op. 19 di Sergej Rachmaninov, due monumenti del repertorio per violoncello e pianoforte. D’altronde, Giorgio Trione Bartoli, che si è perfezionato all’Accademia di Santa Cecilia con Benedetto Lupo, è stato allievo proprio di Pasquale Iannone e in passato è stato già ospite del festival pianistico considerato uno dei fiori all’occhiello della Puglia musicale.
Una carriera concertistica ben avviata, Bartoli si è distinto in molte competizioni di respiro internazionale, con un secondo posto allo Young Pianist of the North di Newcastle-upon-Tyne, un primo Premio all’International Chopin Piano Competition di Szafarnia, in olonia, e ben tre premi speciali, tra cui il «Premio Casella» al Premio Venezia presso il Gran Teatro La Fenice. Senza considerare l’ingresso nella finale al famoso Concorso Busoni, dove in quasi settant’anni di attività sono esplosi i talenti di Alfred Brendel, Maurizio Pollini, Martha Argerich e Roberto Cappello.
A sua volta, Silvia Gira, palermitana, diplomatasi a soli diciassette anni al Conservatorio di Palermo col massimo dei voti, ha studiato sotto la guida di Antonio Meneses all’accademia Walter Stauffer di Cremona e all’accademia Chigiana di Siena, oltre ad esseri laureata col massimo dei voti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in violoncello con Giovanni Sollima e anche in musica da camera. Nel 2022 ha conseguito la laurea specialistica in musica da camera col massimo dei voti al conservatorio di Parma e, oltre a esibirsi come solista e camerista in famosi festival internazionali, viene spesso invitata da Rai Radio3. Ora la si potrà ascoltare al Barletta Piano Festival con il suo compagno di avventure musicali, inizialmente nella Sonata in mi minore op. 38 di Brahms, una pagina ricca di momenti meditativi e rapsodici in grado di offrire un misurato equilibrio negli impasti timbrici dei due strumenti, che nella Sonata in sol minore op. 19 di Rachmaninov, posta nella seconda parte della serata, si scambiano continuamente il ruolo di protagonisti in una partitura densa di colori drammatici e ricca di effetti virtuosistici.
Info 347.6194215 - barlettapianofestival.it - info@barlettapianofestival.it.
Una carriera concertistica ben avviata, Bartoli si è distinto in molte competizioni di respiro internazionale, con un secondo posto allo Young Pianist of the North di Newcastle-upon-Tyne, un primo Premio all’International Chopin Piano Competition di Szafarnia, in olonia, e ben tre premi speciali, tra cui il «Premio Casella» al Premio Venezia presso il Gran Teatro La Fenice. Senza considerare l’ingresso nella finale al famoso Concorso Busoni, dove in quasi settant’anni di attività sono esplosi i talenti di Alfred Brendel, Maurizio Pollini, Martha Argerich e Roberto Cappello.
A sua volta, Silvia Gira, palermitana, diplomatasi a soli diciassette anni al Conservatorio di Palermo col massimo dei voti, ha studiato sotto la guida di Antonio Meneses all’accademia Walter Stauffer di Cremona e all’accademia Chigiana di Siena, oltre ad esseri laureata col massimo dei voti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in violoncello con Giovanni Sollima e anche in musica da camera. Nel 2022 ha conseguito la laurea specialistica in musica da camera col massimo dei voti al conservatorio di Parma e, oltre a esibirsi come solista e camerista in famosi festival internazionali, viene spesso invitata da Rai Radio3. Ora la si potrà ascoltare al Barletta Piano Festival con il suo compagno di avventure musicali, inizialmente nella Sonata in mi minore op. 38 di Brahms, una pagina ricca di momenti meditativi e rapsodici in grado di offrire un misurato equilibrio negli impasti timbrici dei due strumenti, che nella Sonata in sol minore op. 19 di Rachmaninov, posta nella seconda parte della serata, si scambiano continuamente il ruolo di protagonisti in una partitura densa di colori drammatici e ricca di effetti virtuosistici.
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