BARI - Beni per un valore complessivo di un milione di euro sono stati confiscati dai carabinieri del comando provinciale di Bari a Carmine Fratepietro, 46 anni, condannato in via definitiva per vari reati tra cui riciclaggio, ricettazione, rapina e porto illegale di armi. La confisca comprende due terreni e due lussuose ville situate nelle campagne di Andria, oltre a tre terreni ubicati a Trinitapoli. I militari hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Bari su richiesta della procura generale.
Il passato criminale di Fratepietro
Carmine Fratepietro è noto per aver fatto parte del commando composto da circa dieci persone che il 29 febbraio 2016 assaltò un furgone portavalori sulla strada statale 16 nei pressi di Trinitapoli. Il furgone trasportava circa tre milioni di euro destinati a uffici postali e istituti di credito. L'assalto, messo a segno in appena cinque minuti, fruttò al gruppo criminale oltre 72mila euro. Per garantirsi la fuga, i malviventi occuparono le vie di accesso al luogo della rapina con auto e mezzi pesanti rubati e incendiati, distribuendo sulla strada decine di chiodi a quattro punte.
Fratepietro è stato anche condannato per aver partecipato, il 4 dicembre 2016, insieme ad altre 15 persone, all'assalto presso il caveau di una società di vigilanza nel comune di Caraffa (Cosenza). L'operazione, effettuata con il "benestare" delle 'ndrine calabresi, coinvolse l'utilizzo di una ruspa dotata di martello pneumatico, permettendo al gruppo di rubare 8,5 milioni di euro.
Le indagini e il provvedimento di confisca
Il provvedimento di confisca è stato emesso in considerazione delle condanne definitive di Fratepietro e sulla base degli accertamenti patrimoniali effettuati dalla sezione specializzata del Nucleo investigativo dei carabinieri di Bari. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire gli introiti dell'intero nucleo familiare di Fratepietro, evidenziando discrepanze significative tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati.