Consiglio Puglia: approvata la legge contro la transomofobia. Emiliano: 'Una bella giornata'

BARI - Con un subemendamento sostitutivo dell’intera legge, approvato a maggioranza. è passata la legge che contiene disposizioni per garantire il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso delle persone. L’approvazione del subemendamento ha permesso di evitare la discussione di ben 321 emendamenti presentati dall’opposizione allo scopo di fare ostruzionismo e disarticolare completamente la legge.

Il dispositivo legislativo, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Donato Metallo (Pd), è stato sottoscritto da numerosi altri consiglieri del Pd, M5s, Con, Per la Puglia e Misto.
Tra i principi e le finalità dell’intervento è richiamata in particolare l’importanza di prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni nelle caratteristiche di sesso, affermando l’impegno attivo della Regione per far crescere la cultura della non discriminazione e perché tutti abbiano la possibilità di essere se stessi esprimendo liberamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere o condizione intersex.
 
La legge promuove specifiche politiche del lavoro, di formazione e riqualificazione professionale, di inserimento lavorativo, oltre che attività volte a garantire la parità di accesso al lavoro.
In particolare, viene richiamata l’attuazione dell’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216 (Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro), il quale stabilisce che il principio di parità di trattamento senza distinzione di orientamento sessuale «si applica a tutte le persone sia nel settore pubblico che privato», con specifico riferimento alle seguenti aree: accesso all’occupazione e al lavoro, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione; occupazione e condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera, la retribuzione e le condizioni del licenziamento; accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali; affiliazione e attività nell'ambito di organizzazioni di lavoratori, di datori di lavoro o di altre organizzazioni professionali. A tal proposito, si impegna la Regione a realizzare attività di sensibilizzazione delle imprese operanti sul territorio regionale affinché si dotino delle certificazioni di conformità agli standard di responsabilità sociale.
 
Prevede che la Regione promuova attività di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e per tutto il personale scolastico, nonché per i genitori, in materia di pari opportunità, valorizzazione delle differenze, contrasto degli stereotipi e prevenzione del bullismo e cyber-bullismo motivato dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da variazioni nelle caratteristiche di sesso. Prevede, altresì, interventi, a favore degli studenti e delle studentesse in ambito scolastico e universitario.
Si stabilisce la promozione, anche mediante la collaborazione con le associazioni e le organizzazioni del “terzo settore”, di eventi sociali e culturali il cui fine sia quello di sensibilizzare al rispetto delle persone, quale che sia il loro orientamento sessuale, identità di genere o condizione intersex, per la diffusione della cultura dell’integrazione e della non discriminazione.

Vengono disposti interventi in materia socio-assistenziale e socio–sanitaria di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersessuate, nonché delle loro famiglie, e prevede la promozione di percorsi di formazione specifica rivolta agli operatori del settore. In particolare, la Regione garantisce fin dalla nascita il diritto alla integrità fisica delle persone che presentino variazioni nelle caratteristiche sessuali.

È previsto che la Regione promuova il soccorso, la protezione, il sostegno e l’accoglienza alle vittime di discriminazione o di violenza commesse in ragione del loro orientamento sessuale, della loro identità di genere o di una variazioni nelle caratteristiche sessuali, in coerenza con la normativa europea, nazionale e regionale vigente.

Si istituisce nell’ambito dell’Osservatorio regionale delle Politiche sociali, di cui all’articolo 14 della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, la sezione “Tavolo tecnico sulle pari opportunità, la parità di trattamento, la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e delle violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni nelle caratteristiche di sesso”. Le funzioni demandate al tavolo tecnico consistono nella raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti da tutti i soggetti operanti nel settore, al fine di sviluppare la conoscenza delle problematiche relative alle discriminazioni e alle violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da una condizione intersessuale e integrare e armonizzare le varie metodologie di intervento adottate nel territorio.

Nell’attività di monitoraggio, il Tavolo tecnico si avvale della collaborazione di tutti i soggetti che sul territorio rappresentano punti di osservazione del fenomeno e in particolare delle Associazioni per la tutela dei diritti delle persone omosessuali, transessuali, transgender e interesex.

Si dispone che il CORECOM, quale organismo di garanzia, effettui la rilevazione sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale, nonché dei messaggi commerciali e pubblicitari, eventualmente discriminatori rispetto alla pari dignità riconosciuta ai diversi orientamenti sessuali, all’identità di genere o a una condizione intersessuale della persona. Inoltre, si chiede che il CORECOM garantisca adeguati spazi di informazione e di espressione in ordine alla trattazione delle tematiche di cui alla presente proposta di legge.

Infine, la Regione promuove forme di partenariato e di collaborazione con i soggetti che operano nell’ambito dell’informazione e della comunicazione per l’adozione di modelli comunicativi che utilizzino un linguaggio non discriminatorio, non offensivo e non stereotipato nei confronti delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersex.

Gli oneri finanziari quantificati nella legge ammontano a 240mila euro annui con riferimento al 2023. La stessa somma è assegnata per il 2024 e 2025.

Emiliano: "Rispettato l'impegno per rendere la Puglia più consapevole e inclusiva"

"Questa legge è un bel passo in avanti. Quanta strada abbiamo fatto in questi anni insieme alle associazioni e a migliaia di cittadine e cittadini per rendere la Puglia una regione più consapevole e inclusiva. La legge che abbiamo approvato intende rimuovere gli ostacoli che limitano l’accessibilità ai diritti e vuole contrastare ogni forma di discriminazione basata sul genere e l’orientamento sessuale attraverso la conoscenza, la cultura, l’inclusione. Ho avviato l’iter per una legge contro l’omotransfobia nel 2016 perché era un preciso impegno del nostro programma. Ci è voluto tempo, ma finalmente il Consiglio ha costruito un consenso ampio dentro la maggioranza e spero anche fuori. Una bella giornata, nella quale abbiamo realizzato ciò che ci eravamo impegnati a fare”. È il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sull’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso. La Puglia si dota così di un moderno strumento legislativo che era nel programma di governo.

Con la legge vengono affermati i principi di contrasto alle discriminazioni e alla violenze determinate dall'orientamento sessuale, dall'identità di genere o dalle variazioni di sesso, affermando, l'impegno attivo della Regione per far crescere la cultura della non discriminazione e perchè tutti abbiano la possibilità di essere se stessi esprimendo liberamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere o condizione intersex.

Si promuovono inoltre specifiche politiche del lavoro, di formazione e di riqualificazione professionale, di inserimento lavorativo oltre che di attività volte a garantire la parità di accesso al lavoro. Previste dalla norma anche attività di formazione per gli insegnanti, gli studenti e i genitori in materia di pari opportunità e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo motivati dall'orientamento sessuale. La legge prevede anche la promozione di eventi sociali e culturali di sensibilizzazione per il rispetto delle persone, quale sia il loro orientamento sessuale.

Previsti interventi in materia socio-assistenziale e socio-sanitaria di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersessuate. La Regione garantisce fina dalla nascita il diritto alla integrità fisica delle persone che presentino variazioni nelle caratteristiche sessuali.

La Regione promuoverà il soccorso, la protezione, il sostegno e l'accoglienza alle vittime di discriminazione o di violenza commesse in ragione dell'orientamento sessuale o identità di genere.

Sarà istituito anche un tavolo tecnico sulle pari opportunità, al prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e delle violenze determinate dall'orientamento sessuale.

Il CORECOM effettuerà infine una rilevazione sulla programmazione radiotelevisiva regionale e locale sui contenuti eventualmente discriminatori.

Capone: "Oggi è una bella giornata per la Puglia"

“Oggi è una bella giornata per la Puglia. Il Consiglio regionale segna un passo importante nel rispetto e la tutela dei diritti", afferma la Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone.
"Abbiamo approvato la legge per diritti Lgbtqia+ e contro la violenza di genere. La norma attraverso l’attivazione di una serie di servizi e attività - spiega Capone - garantisce il principio di pari opportunità e di pari trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso. In consiglio regionale abbiamo fatto quello che il governo nazionale non ha voluto fare bocciando la legge in Parlamento - aggiunge - Abbiamo voluto una legge contro le discriminazioni e contro la violenza, affinché ciascuno e ciascuna si sentano liberi di amare chi vogliono e vedano riconosciuti gli stessi diritti. Nello stesso tempo proponiamo di intervenire sulla prevenzione con l’educazione nelle scuole attraverso percorsi socio educativi e socioaffettivi che mirano ai valori dell'accoglienza, del rispetto di ogni persona senza alcuna differenza. Per rendere operativa questa attività la Regione promuoverà corsi di formazione e aggiornamento anche per gli insegnanti. Ci rendiamo conto che una legge non è sufficiente da sola a cambiare il modo di vivere ed educare che troppo spesso sfocia in violenza. Ma serviva un indirizzo, un simbolo, una bandiera"." Davanti ad una società che cambia - conclude - le istituzioni e la politica devono creare le condizioni affinché tutti possa esprimere liberamente la propria persona. E questo in Puglia oggi è stato fatto”.

FdI: "Questa maggioranza ha una strana idea della democrazia, predica la tolleranza e la parità di genere e poi si sottrae al confronto con la minoranza"

Di seguito la dichiarazione congiunta del gruppo di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri regionali Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro): “La maggioranza di centrosinistra approva una legge, quella sulla parità di genere, che ha come principio base la ‘tolleranza’, ma poi si sottrae al confronto con le opposizioni! Insomma, una legge contro le discriminazioni sessuali approvata mettendo in pratica la discriminazione politica. È questa l’idea che si ha del rispetto dell’opinione altrui? Il tutto solo perché all’interno della maggioranza c’è stata la corsa ad appuntarsi una medaglietta da sfoggiare al cospetto della leader Schlein, nella speranza di acquisire qualche ‘credito’ di candidatura in vista delle prossime regionali. Tutti coloro che da questa legge si sentono ‘più tutelati’ lo sanno di essere stati praticamente dei birilli nelle mani di una politica che li ha utilizzati solo per fare ulteriore carriera??? Perché domani i titoloni dei tg e dei giornali possano arrivare rimbombanti nelle segreterie romane e far passare la Regione Puglia come quella che spinge l’acceleratore sulle politiche di sinistra e quindi è capofila di nuovi diritti, tranne uno: dare la parola alle minoranze.
“E sia ben chiaro che come Fratelli d’Italia avevamo presentato oltre 300 emendamenti solo perché la Pdl non è mai stata discussa in Commissione, al contrario di quello che accade per le altre proposte di legge. In modo arrogante e privo di ogni confronto democratico si è voluto dar vita a un braccio di ferro e portare il testo direttamente in Consiglio regionale. Se avessimo utilizzato noi simili comportamenti sappiamo già come ci avrebbero etichettati… lo fanno loro e festeggiano in aula con tanto di applausi e bandiere arcobaleno. Contenti loro.
“Peccato per quei pugliesi che invece attendevano l’approvazione di debiti fuori bilancio che erano stati emendati con provvedimenti che risolvevano vertenze, sburocratizzavano il turismo e prorogavano le graduatorie degli idonei del concorso regionale… per loro nessun escamotage, per loro in aula c’eravamo noi a garantire il numero legale e il voto favorevole. Non è bastato e siamo rammaricati.
“Evidentemente la maggioranza è in grado di ricompattarsi solo quando bisogna zittire le minoranze e approvare leggi spot.”

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