Gigi Cavone ricorda Francesco Martino ai Giochi Olimpici di Parigi del 1924, una favola!
VITTORIO POLITO - Mentre stanno per aprirsi le porte delle Olimpiadi di
Parigi 2024, esce puntuale una novità editoriale di Gigi Cavone (WIP
Edizioni), “Cento di questi anelli – Francesco Martino e l’impresa olimpica di
Parigi 1924” che ricorda le prodezze di Francesco Martino, appunto, unico
atleta italiano a vincere un secolo fa due medaglie d’oro alle Olimpiadi pure di
Parigi del 1924.
Gigi Cavone, scrittore e giornalista di RAI Sport, inviato ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (2016), Tokio (2021) e Parigi (2024), ricorda Martino, unico azzurro capace di vincere due ori in quell’Olimpiade; fu il primo atleta dell’Italia meridionale a conquistare un oro individuale nella storia olimpica azzurra, precedendo di molti anni i successi di fuoriclasse come Mennea, Oliva e Rosolino. Ed è tuttora (con Pietro Lombardi e Francesco Attolico) uno dei tre atleti baresi diventati campioni olimpici in 130 anni di storia dei Giochi. Leggenda sportiva e campione di umiltà: dopo i trionfi parigini, Martino condusse una vita normale con un impiego ultratrentennale presso l’Acquedotto Pugliese di Bari.
Nel 1924 l’Italia a Parigi vinse 8 ori, 3 argenti e 5 bronzi. La stella di quella spedizione azzurra fu un giovane ginnasta barese di 24 anni, Francesco Martino. Volontario in guerra a 17 anni, decorato al valor militare, che si preparò per i Giochi allenandosi all’aperto perché, la sua società, la gloriosa
Angiulli di Bari, non aveva più una palestra. Andò a Parigi da outsider, ma agli anelli Martino fu un fenomeno: il 18 luglio 1924 vinse l’oro nella sua specialità (72 anni prima di Jury Chechi); all’indomani, il 19 luglio, bissò il trionfo nel concorso a squadre.
Una storia sportiva che registra l’impresa olimpica del 1924 di un barese, che merita il giusto riconoscimento di Barese DOC.
Gigi Cavone, scrittore e giornalista di RAI Sport, inviato ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (2016), Tokio (2021) e Parigi (2024), ricorda Martino, unico azzurro capace di vincere due ori in quell’Olimpiade; fu il primo atleta dell’Italia meridionale a conquistare un oro individuale nella storia olimpica azzurra, precedendo di molti anni i successi di fuoriclasse come Mennea, Oliva e Rosolino. Ed è tuttora (con Pietro Lombardi e Francesco Attolico) uno dei tre atleti baresi diventati campioni olimpici in 130 anni di storia dei Giochi. Leggenda sportiva e campione di umiltà: dopo i trionfi parigini, Martino condusse una vita normale con un impiego ultratrentennale presso l’Acquedotto Pugliese di Bari.
Nel 1924 l’Italia a Parigi vinse 8 ori, 3 argenti e 5 bronzi. La stella di quella spedizione azzurra fu un giovane ginnasta barese di 24 anni, Francesco Martino. Volontario in guerra a 17 anni, decorato al valor militare, che si preparò per i Giochi allenandosi all’aperto perché, la sua società, la gloriosa
Angiulli di Bari, non aveva più una palestra. Andò a Parigi da outsider, ma agli anelli Martino fu un fenomeno: il 18 luglio 1924 vinse l’oro nella sua specialità (72 anni prima di Jury Chechi); all’indomani, il 19 luglio, bissò il trionfo nel concorso a squadre.
Una storia sportiva che registra l’impresa olimpica del 1924 di un barese, che merita il giusto riconoscimento di Barese DOC.