BARI - Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano condivide le preoccupazioni manifestate dal Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci nella lettera inviata al Governo il 12 luglio 2024.
È assolutamente urgente completare il finanziamento degli investimenti e delle spese correnti funzionali alla migliore organizzazione dei Giochi. In particolare, come più volte segnalato, una straordinaria manifestazione sportiva richiede un grande sforzo organizzativo per accoglienza e gestione degli atleti e degli spettatori con il potenziamento dei servizi ordinari di trasporto, di tutela della salute e della sicurezza collettiva. Alcuni di questi servizi potranno essere condivisi con la Regione Puglia per trasporti e sanità, ma richiedono necessariamente risorse aggiuntive.
Vi è poi la necessità di una efficace organizzazione di accoglienza delle delegazioni e degli atleti e la gestione degli impianti sportivi (luce, condizionamento, pulizia ecc.). Spese che non è possibile coprire con i contributi già erogati e programmati sin dall’avvio delle attività del Comitato e concessi a favore del Comune di Taranto gli anni 2025-2026, né con il contributo, pure da valorizzare, degli sponsor.
Il vecchio Comitato ha proceduto a trasferire in tempi rapidissimi al Coni le somme erroneamente versate. Altrettanto preoccupante è la mancata programmazione degli acquisti delle attrezzature tecnologiche necessarie per lo svolgimento delle gare, la cui necessità è stata evidenziata dalla Regione nella delibera di intesa sul primo stralcio delle opere e che non è stata presa in nessuna considerazione dal commissario straordinario nella ipotesi di secondo stralcio degli investimenti.
A questo proposito va segnalata una ulteriore criticità.
Il Commissario Straordinario ha ritenuto di predisporre un programma del secondo stralcio delle opere senza un confronto con la Regione e gli enti locali e senza prendere in esame le considerazioni della Regione Puglia contenute nella delibera di intesa sul primo stralcio delle opere sportive. Tale atteggiamento, tenuto nonostante le richieste ufficiali di confronto, appare da un lato lesivo della leale collaborazione istituzionale e dall’altro rischia di rallentare inutilmente l’acquisizione dell’intesa con la Regione stabilita dalla Corte Costituzionale. Un atteggiamento incomprensibile e che, a dispetto delle dichiarazioni formali, rischia di rallentare il processo di realizzazione degli interventi.