GALLIPOLI - Fa tappa a Gallipoli il prestigioso Premio Campiello, fondato nel 1962 da Confindustria Veneto, con i suoi finalisti che l’8 luglio incontreranno il pubblico in piazza Tellini. Obiettivo dell'evento quello di promuovere la cultura e la lettura in linea con quella che è l’azione intrapresa dall’assessorato alla Cultura dell’ente. È infatti questo, ancora una volta, il messaggio che l’amministrazione comunale di Gallipoli sta portando avanti con la spinta decisa di Stefano Minerva, sindaco orientato da sempre a valorizzare la sua terra anche attraverso iniziative culturali.
Il Premio Campiello, storico evento letterario che ogni anno porta alla ribalta interessanti realtà inserite nel contesto della narrativa e che per la seconda volta farà tappa a Gallipoli, vede tra i finalisti: Antonio Franchini con “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio), Federica Manzon con “Alma” (Giangiacomo Feltrinelli), Michele Mari con “Locus Desperatus” (Giulio Einaudi editore), Vanni Santoni con “Dilaga ovunque” (Laterza), Emanuele Trevi con “La casa del Mago” (Ponte alle Grazie). I cinque autori ammessi alla finale saranno impegnati nel tour letterario in diverse località italiane tra cui Cortina, Milano, Torino e Udine al termine del quale, sabato 21 settembre, sarà proclamato il vincitore presso il “Gran Teatro La Fenice”.
"Continuiamo a percorrere la strada della politica culturale con iniziative tese a valorizzare la cultura in tutti i suoi aspetti – sottolinea il sindaco Stefano Minerva - Per Gallipoli è un onore portare, per la seconda volta, il prestigioso Premio Campiello nella piazza principale della città. L’incontro con i finalisti, che annovera nomi prestigiosi dello scenario letterario italiano, rappresenta un’opportunità importante per il pubblico, per potersi confrontare e per poter fare di Gallipoli un polo culturale importante. In attesa dell’8 luglio, il mio invito a prendere parte all’evento".
All’incontro in piazza, moderato da Margherita Macrì, parteciperanno: Federica Manzon, Antonio Franchini e Vanni Santoni.