'La rivoluzione della scuola attraverso un cambiamento gentile': Vincenzo Schettini ospite a Il Libro Possibile

POLIGNANO A MARE - “Ci vuole un fisico bestiale” è il nuovo libro del prof. Vincenzo Schettini, presentato a Polignano a Mare nel corso della XXIII edizione del festival Il libro possibile. “Racconto di fisici noti nella storia, ponendo l’attenzione su quando erano bambini, su quando erano fragili o rifiutati. Alcuni scienziati sono diventati dei geni proprio perché hanno avuto intuizione sulla loro creatività” commenta il prof. de “La fisica che ci piace” al festival.

“Ed in questo libro parlo anche di me, perché adesso la mia vita è diventata davvero da fisico bestiale” racconta con ironia, tra tutti gli impegni che l’hanno visto in prima linea negli scorsi mesi.

Dopo il successo ottenuto sui social, Schettini ha esordito anche in tv con il programma La fisica dell’amore in onda su Rai 2, in cui il noto professore condivide con i giovani la complessità delle emozioni, un mondo che può essere capito e vissuto al meglio prendendo spunto proprio dalla fisica e dai suoi processi.

“È stata un’esperienza bellissima perché sono stato me stesso ed è venuta fuori la mia parte creativa. Vedremo se continuerà, chissà ….” racconta.

A chi gli chiede cosa ha in serbo a breve termine per i suoi studenti e chi lo segue, Schettini risponde così: “Attraverso tutto ciò che faccio, libri, tv, teatro e web, continuerò a promuovere l’importanza della scuola. La scuola è un posto fondamentale e non deve perdere terreno, come sta accadendo negli ultimi anni, ma deve acquisirlo. Più sarà bello per i ragazzi stare a scuola, più saranno proiettati verso il proprio futuro”.

“Quindi continuerò a promuovere la scuola in una prospettiva di cambiamento gentile. Sono i professori a fare la scuola, ma in questi anni gli insegnanti hanno visto tante riforme rivolte a tutto tranne che a loro”.

dichiara Schettini. “Invece la rivoluzione che meriterebbe la scuola è un investimento sugli insegnanti, che sono dei professionisti” conclude a margine della sua riflessione. (Tina Raucci)

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