Luca Gemma omaggia Domenico Modugno nel brano 'L'avventura'






E' disponibile su tutte le piattaforme digitali (per Adesiva Discografica) un nuovo singolo di Luca Gemma, la sua versione dell'indimenticabile brano di Domenico Modugno, "L'avventura". Il brano fu originariamente scritto nel 1965 per lo sceneggiato televisivo "Scaramouche" e in questa versione è un primo e nuovo capitolo di un disco in uscita a settembre 2024. L’occasione per fare un disco con le sue canzoni è arrivata a Luca alla fine del 2023, grazie a "Sacre Radici", uno spettacolo della compagnia Koreoproject della coreografa e danzatrice Giorgia Maddamma, di cui Luca cura le musiche e le canzoni, suonandole in scena. Lo spettacolo, che sarà in giro per l’Italia per tutto il 2024, affonda le sue radici nel Salento ed è anche l’occasione per far conoscere al pubblico un repertorio di canzoni di Modugno scritte nei primi anni cinquanta in dialetto salentino.

Perchè quindi ricordare Modugno oggi? Perché è il primo cantautore moderno, l’uomo che ha spinto la canzone italiana verso la canzone d’arte, che per primo ha scritto musica e parole e le ha cantate mettendoci dentro una verità che al tempo nella canzone italiana non c’era. Perché Domenico Modugno è stato un artista gigantesco capace di mischiare il sentimento popolare con la cultura, Sanremo con il Premio Tenco, il festival della canzone di Napoli con Edoardo De Filippo, Garinei e Giovannini con Strehler, tra Brecht e Pirandello, la televisione con Pasolini e Quasimodo.

Noi lo abbiamo intervistato, per il suo speciale rapporto con la Puglia, per il nome di Modugno, spesso sottovalutato, e ci siamo fatti raccontare questo suo nuovo inizio. Ed ecco com’è andata!

Quali sono i tuoi rapporti con la Puglia, e come ti senti a cantare brani immortali di Domenico Modugno, che con questa terra ha avuto sempre un legame particolare? 

Frequento il Salento da molto tempo grazie alla mia compagna e frequento Modugno da ancora più tempo perché in casa dei miei genitori è sempre stato tra i preferiti. Ho spesso cantato le sue canzoni e per due volte in passato ho inserito un suo brano nei miei dischi. Penso insomma di aver trovato un mio modo di interpretarlo che mi piace e lo rispetta. In realtà nel disco che uscirà, così come nello spettacolo teatrale di Koreoproject, Sacre Radici, oltre a tre canzoni immortali, ho recuperato diversi brani abbastanza dimenticati che fanno parte del suo primo repertorio in dialetto salentino, dai più erroneamente considerati in dialetto siciliano.

Che tipo di attrattiva possono avere dei brani in dialetto, per chi non conosce il salentino? Qualche feedback da Milano, città dove abiti?

Direi che in generale si ascolta un sacco di musica di cui non si capiscono le parole, o almeno non tutte, e penso a certa trap italiana in cui la voce è imboscata negli effetti o a canzoni anglosassoni con cui tanti sono cresciuti senza capire l’inglese. La magia di una canzone alla fine dipende moltissimo dal suono delle parole oltre che dal loro significato. Per quanto riguarda Milano, da sempre è una città aperta a tutto, non solo musicalmente parlando. 




Qual è la tua personale interpretazione de “L’avventura”?

L’originale è una canzone scritta e arrangiata nel 1965. Dal punto di vista musicale a me interessa scoprire la modernità della scrittura di un pezzo che a volte si nasconde dentro un arrangiamento magari datato. La mia ricerca, quando interpreto e arrangio un brano del passato, sta nel riuscire a dare al pezzo una nuova veste, che rifletta i miei gusti, il mio tempo e la mia voce, rispettando però lo spirito della scrittura originaria. Le parole poi, scritte per Scaramouche, uno sceneggiato tv che narrava di un capitano di ventura guascone e giramondo, hanno un respiro universale e sembrano parlare anche a chi fa musica per esempio. 


E in che modo, in questo tuo progetto di cover, è coinvolta anche Adesiva Discografica?

Adesiva Discografica è l’etichetta che pubblicherà il disco a ottobre e Paolo Iafelice, sound engineer e produttore con cui collaboro da molto tempo, nel suo studio si occupa della finalizzazione dei brani, con i missaggi, il mastering e con qualche incursione nella produzione.

Stai lavorando anche ad altri tuoi pezzi inediti? Qualche anticipazione?

Ci ho lavorato fino a che non mi sono dedicato totalmente a questa colonna sonora teatrale e a questo disco con i brani di Modugno. Ho un po’ di cose scritte e registrate ma non so veramente a che punto sono le canzoni. Potrei risentirle tra poco e buttare via tutto come mi è già successo in passato. Ma forse una o due cose belle ci sono.

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