MATTINATA - «Dicevo ai miei ragazzi di non mandare messaggi vocali, preferivo messaggi di testo, avercene oggi di messaggi vocali di Giulia da poter riascoltare», dice Gino Cecchettin dal palco, tra gli ospiti della prima serata di Conversazioni dal mare a Mattinata. «Ho scelto di scrivere un libro perché stavo cercando il motivo per scavare nella mia memoria. La vita è stare bene insieme alle persone che amiamo, lei in questo era una campionessa. Ho capito fin da subito che Giulia non era solo mia, era divenuta il simbolo di una battaglia comune contro la violenza sulle donne e poi un simbolo di speranza. Io sono un inguaribile ottimista, penso ancora che avrò la possibilità di essere felice. Lo faccio soprattutto per i miei figli, ognuno ha il diritto di essere e vivere felice».
La piazza di Corso Matino si è stretta in un calorosissimo abbraccio a Gino Cecchettin per il ricordo di Giulia cristallizzato nel libro che ha portato agli incontri culturali ospitati dal comune garganico per la prima volta.
La prima serata di Conversazioni dal mare a Mattinata si è aperta con un dialogo con “#MareAsinistra. La strategia PR PUGLIA FESR-FSE+ 2021-2027 della Regione Puglia per attrarre talenti” e l’appuntamento con Marcello Veneziani. Centinaia le persone che hanno affollato corso Matino su Belvedere Monte Saraceno anche nella seconda serata con Andrea Prencipe, Federica Angeli e Sigfrido Ranucci che ha ricevuto il Premio Conversazioni dal mare.
«Un’esperienza vincente in un territorio che coniuga accoglienza, paesaggi, mare e capacità di leggere la forza della cultura. Abbiamo portato il format di Conversazioni dal mare nella farfalla del Gargano ed è stato un grande successo di pubblico. La cultura è un fattore di grande attrazione e questo festival ne è la dimostrazione» commenta Giulia Murolo, coordinatrice editoriale di Conversazioni dal mare.
«La scelta del premio a Sigfrido Ranucci è un segno di speranza per il futuro del giornalismo: abbiamo voluto premiare il suo quotidiano impegno nel far emergere, con linguaggio chiaro e diretto, le tante distorsioni presenti nel nostro Paese, interpretando al meglio il senso stesso del servizio pubblico”.