TREVISO - Non sembra trovare credito l’ipotesi che Alex Marangon, 25 anni, sia stato ucciso al di fuori del rito sciamanico del Sol de Putamayo all’abbazia di Santa Bona a Vidor, Treviso, a cui stava partecipando la notte tra il 29 e il 30 giugno. Gli investigatori sono quindi convinti che il ragazzo sia stato colpito a morte da chi partecipava con lui al rito. L’ipotesi più papabile al momento è che qualcuno abbia cercato di contenerlo dopo che il giovane si era allontanato dal gruppo, forse con un bastone o con una pietra. Insomma, il tentativo di calmarlo sarebbe degenerato in un pestaggio. Il suo corpo, con numerose costole rotte, è stato poi trovato nel fiume Piave.
Esame tossicologico e dinamiche del rito
Si attendono gli esiti dell’esame tossicologico per capire se e quali sostanze stupefacenti avesse assunto Marangon, mentre si cerca di far luce sulle dinamiche esatte del ritiro spirituale organizzato dal musicista Andrea Gorgi Zuin – detto Zu – e dalla compagna Tatiana “Tati” Marchetto.
Funerali e sentiti i curanderos
I funerali di Alex Marangon si terranno sabato 13 a Marcon. Nel frattempo, sono state ascoltate tutte le persone presenti quella notte, oltre ad altri soggetti informati sui fatti che hanno fornito "elementi utili alle indagini". I due "curanderi" - tra cui Johnni Benavides - che avrebbero seguito il ragazzo veneziano nel momento in cui si sarebbe allontanato dalla abbazia sconsacrata, sono stati interpellati e, al momento, a loro carico non ci sarebbero elementi tali da attribuire loro responsabilità penali per l'accaduto.
Smentita l'esistenza di un video
È stata smentita l'esistenza di un video acquisito dal sistema di sorveglianza comunale, nel quale si noterebbe la figura di Alex seguita da altre sagome nelle vicinanze del centro del paese, l'unica area dotata di una rete di videosorveglianza.