GALATONE - Rabbia e sdegno hanno travolto la comunità di Galatone per la tragica morte di Giancarlo Misciali, operaio 52enne, deceduto dopo cinque mesi di coma a seguito di una caduta da un’impalcatura avvenuta il 6 febbraio scorso. La UIL di Lecce e la Feneal Uil Lecce esprimono il loro cordoglio e denunciano con forza la situazione insostenibile delle morti sul lavoro.
Mauro Fioretti, coordinatore territoriale della UIL di Lecce, e Salvatore Listinge, segretario generale della Feneal Uil Lecce, hanno dichiarato: “La UIL di Lecce si stringe attorno alla famiglia dell’operaio vittima dell’ennesima tragedia sul lavoro nel nostro territorio. È una notizia che ci addolora e ci rammarica, purtroppo si allunga questo assurdo ‘bollettino di guerra’: non possiamo continuare a contare le vittime senza che il sistema cambi”.
Un' emergenza continua
Fioretti e Listinge sottolineano come le tragiche morti sul lavoro siano la prova di un’emergenza continua che richiede risposte concrete e immediate. Le soluzioni proposte dalla UIL e dalla Feneal Uil includono:
Stop ai subappalti a cascata
- Reinserimento della norma sulla responsabilità del committente
- Eliminazione dei contratti precari Istituzione di una Procura speciale per i reati sulla sicurezza sul lavoro Previsione del reato di omicidio per violazione delle norme sulla sicurezza
- Esclusione dai bandi pubblici delle aziende che violano le leggi sulla sicurezza
- Più ispettori e maggiore coordinamento delle attività ispettive
- Formazione e diffusione di buone prassi in tema di Salute e Sicurezza
Richiesta di azioni concrete
“Le soluzioni le abbiamo indicate da tempo,” proseguono Fioretti e Listinge, “ora basta con le parole, servono azioni decise e concrete per arrivare all’obiettivo ‘Zero Morti sul Lavoro’ da tempo lanciato dalla UIL”. La tragedia di Giancarlo Misciali rappresenta l’ennesimo monito per le istituzioni e la società civile sull'urgenza di migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il dramma di Galatone non deve rimanere solo un altro numero in un triste elenco, ma deve spingere verso un cambiamento reale e duraturo, affinché nessun'altra famiglia debba piangere un proprio caro a causa di incidenti sul lavoro evitabili.