Ostuni, Legambiente e GEOS APS insieme per la pulizia dell'impianto di acquacoltura di Lamasanta


OSTUNI (BR)
- Il circolo Legambiente di Ostuni, in collaborazione con l’associazione speleologica ostunese GEOS APS, domenica 14 luglio scorso, ha organizzato una giornata di pulizia di uno dei siti più belli, quanto fragili della costa ostunese, quello di acquacoltura di Lamasanta.

Questo piccolo impianto, attualmente dismesso, si trova a sud di un altro impianto, quello di fiume Incalzi a testimonianza di una copiosa e remota attività di itticoltura sul territorio.

L’impianto di Lamasanta, situato in prossimità della ciclovia che si snoda lungo l’antica via del Procaccia, è interamente scavato nella roccia calcarenitica depositata in epoca plio-plestoicenica ed è ubicato in corrispondenza di sorgenti di acqua dolce che lo alimentano. Il collegamento con il mare risulta attualmente ostruito dal deposito sabbioso che ha generato una piccola spiaggia -duna all’inizio del canale.

Attualmente questo sito è popolato da diversi animali acquatici come cefali, anguille e gallinelle d’acqua che, in cordiale condominio, frequentano questo ecosistema acquatico. Tuttavia, in questo spontaneo laboratorio biologico, era presente una grande quantità di rifiuti probabilmente riversati da avventori o trasportati dall’azione del vento.

I volontari di Legambiente Ostuni e del gruppo speleologico ostunese GEOS, con l’ausilio di un natante e attrezzi di raccolta, hanno raccolto una grande quantità di rifiuti plastici: bottiglie, secchi, bicchieri, buste ma soprattutto polistirolo che fluttuava a pelo d’acqua. Inoltre sono stati raccolti altri rifiuti in vetro, ferro e persino una bombola di gas.

Tale massa di rifiuti, raccolta in circa una dozzina di bustoni, è stata prelevata e smaltita grazie al successivo intervento degli operatori della ditta Bianco che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per conto del Comune di Ostuni.

Elemento critico per il sito rimane la mancanza di una recinzione al fine di evitare che qualcuno possa precipitare all’interno dell’impianto sottoposto di circa 4, 5 metri sotto il piano di calpestio. A questo proposito, i volontari auspicano un pronto intervento dell’Amministrazione comunale volto a eliminare la situazione di pericolo.

A fine mattinata, la migliore ricompensa al lavoro svolto da tutti i volontari è stata offerta dal mare, con un bagno rigenerante nelle fresche acque alimentate dalle sorgenti naturali.

La scelta dell’area di Lamasanta per questa prima iniziativa del Circolo di Legambiente, prontamente condivisa dal gruppo speleologico GEOS APS, non è stata casuale: Lamasanta è una delle aree maggiormente apprezzate da cittadini e visitatori, un’area ancora intatta e di grande pregio naturalistico e faunistico. Ci si augura che a nessuno venga in mente di stravolgerla, in un territorio, qua le quello ostunese, già fortemente interessato da rilevantissimo consumo di suolo.

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