BARI - “Aprire tavoli tecnici con le aziende pugliesi per avviare finalmente un confronto che sia efficace rispetto alle molteplici e irrisolte problematiche legate alla questione rifiuti, rispetto alle quali la Regione Puglia non ha finora dato risposte e, anzi, le ha rese ancor più impattanti per i cittadini pugliesi”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Tommaso Scatigna che spiega: “Siamo nel pieno del periodo estivo e, come sempre, si registrano diffusi affanni nella gestione dei rifiuti a causa del notevole aumento di turisti presenti sui nostri territori. Un sovrappopolamento che genera una prevedibile e ovvia sovraproduzione di rifiuti che si riverbera sulle amministrazioni locali, in palese difficoltà nella raccolta e nel successivo conferimento in impianti di trattamento nettamente sottodimensionati sul territorio pugliese e che esistono soltanto grazie all’iniziativa privata che compensa solo in parte la grave assenza di impianti pubblici che siano in grado di soddisfare i fabbisogni”.
“In tal senso – evidenzia Scatigna – è necessario che la Regione Puglia si liberi da approcci ideologici, strizzando l’occhio per convenienza politica agli oppositori in servizio permanente rispetto alla opportunità di realizzare nuovi impianti e sappia piuttosto elaborare una revisione efficace dell’attuale piano della raccolta, trattamento e recupero dei rifiuti e, soprattutto, sappia comunicare alle comunità quanto utile e urgente sia implementare la presenza di strutture in grado davvero di dare risposte rispetto a una continua emergenza ambientale e di farlo utilizzando le tecnologie più innovative a tutela della salute di tutti e in una fase storica dove bisogna assolutamente sfruttare al meglio le opportunità del Pnrr”.
“Oggi - prosegue il consigliere - la maggior parte dei rifiuti finisce nelle discariche e, in questa fattispecie, è il “cartello” dei gestori a fare il prezzo. Un conto salato che spetta alla Regione Puglia saldare e il cui costo ricade purtroppo sui cittadini che, come sta accadendo, si vedono aumentare la Tari dalle Amministrazioni locali. Senza dimenticare gli ulteriori costi dell’inerzia della Regione Puglia che genera “mobilità passiva” anche nel settore rifiuti, oltre che in quello della sanità , quando è costretta a conferire al di fuori dei confini regionali. Il rifiuto è una risorsa, in Puglia è un problema. E’ ormai indifferibile la necessità di un confronto tra pubblico e privato locale che non è stato sino ad oggi preso in considerazione pur essendo il vero “spazzino” dei territori pugliesi. Un confronto che, peraltro, non sia relegato soltanto al tema della gestione del ciclo dei rifiuti. Perché quando si parla di ambiente, si parla anche di salute, di agricoltura, di turismo. Si parla, quindi, di un asse portante dal quale si generano benefici per tutti gli altri comparti dell’economia della Puglia”.
“Per questo mi adopererò con tutti gli strumenti che ho a disposizione come consigliere regionale affinché il presidente Emiliano e l’assessore al ramo Triggiani diano concrete risposte rispetto a un tema che ha bisogno del dinamismo delle soluzioni”, conclude Scatigna./comunicato
“In tal senso – evidenzia Scatigna – è necessario che la Regione Puglia si liberi da approcci ideologici, strizzando l’occhio per convenienza politica agli oppositori in servizio permanente rispetto alla opportunità di realizzare nuovi impianti e sappia piuttosto elaborare una revisione efficace dell’attuale piano della raccolta, trattamento e recupero dei rifiuti e, soprattutto, sappia comunicare alle comunità quanto utile e urgente sia implementare la presenza di strutture in grado davvero di dare risposte rispetto a una continua emergenza ambientale e di farlo utilizzando le tecnologie più innovative a tutela della salute di tutti e in una fase storica dove bisogna assolutamente sfruttare al meglio le opportunità del Pnrr”.
“Oggi - prosegue il consigliere - la maggior parte dei rifiuti finisce nelle discariche e, in questa fattispecie, è il “cartello” dei gestori a fare il prezzo. Un conto salato che spetta alla Regione Puglia saldare e il cui costo ricade purtroppo sui cittadini che, come sta accadendo, si vedono aumentare la Tari dalle Amministrazioni locali. Senza dimenticare gli ulteriori costi dell’inerzia della Regione Puglia che genera “mobilità passiva” anche nel settore rifiuti, oltre che in quello della sanità , quando è costretta a conferire al di fuori dei confini regionali. Il rifiuto è una risorsa, in Puglia è un problema. E’ ormai indifferibile la necessità di un confronto tra pubblico e privato locale che non è stato sino ad oggi preso in considerazione pur essendo il vero “spazzino” dei territori pugliesi. Un confronto che, peraltro, non sia relegato soltanto al tema della gestione del ciclo dei rifiuti. Perché quando si parla di ambiente, si parla anche di salute, di agricoltura, di turismo. Si parla, quindi, di un asse portante dal quale si generano benefici per tutti gli altri comparti dell’economia della Puglia”.
“Per questo mi adopererò con tutti gli strumenti che ho a disposizione come consigliere regionale affinché il presidente Emiliano e l’assessore al ramo Triggiani diano concrete risposte rispetto a un tema che ha bisogno del dinamismo delle soluzioni”, conclude Scatigna./comunicato
Tags
Politica