CARACAS, VENEZUELA - In seguito alla proclamazione della vittoria di Nicolas Maduro nelle recenti elezioni presidenziali, la capitale venezuelana è stata teatro di violente proteste. Numerosi manifestanti sono scesi in strada contestando il risultato elettorale, che ha visto Maduro riconfermato presidente con il 51,2% dei voti. Le forze di polizia hanno effettuato i primi arresti tra i manifestanti.
Il regime ha reagito con fermezza anche sul piano diplomatico, espellendo gli ambasciatori di Argentina, Cile, Costa Rica, Perù, Panama, Repubblica Dominicana e Uruguay, accusando questi paesi di "interferenza" negli affari interni del Venezuela.
La Vittoria di Maduro
Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), guidato da Elvis Amoroso, fedele al governo, ha confermato lunedì sera la rielezione di Maduro per un terzo mandato di sei anni. Il principale candidato dell'opposizione, Edmundo Gonzalez Urrutia, ha ottenuto il 44,2% dei voti. Nonostante i timori di frode e le accuse di intimidazione durante la campagna elettorale, il CNE ha denunciato solo "un'aggressione al sistema che ha causato ritardi". L'affluenza alle urne è stata del 59%.
Le Parole di Maduro
Durante i festeggiamenti con i suoi sostenitori davanti al Palazzo Miraflores, Maduro ha dichiarato: "Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l'aggressione, con la minaccia. Non ce l'hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà ". Ha poi aggiunto, ricordando il compleanno di Chavez: "Chavez vive. Chavez questo trionfo è tuo".
La Replica dell'Opposizione
Maria Corina Machado, leader dell'opposizione, ha contestato la vittoria di Maduro, affermando che il vero presidente eletto del Venezuela è Edmundo Gonzalez Urrutia, sostenendo di avere prove che dimostrano la vittoria dell'opposizione con oltre il 70% dei voti. La Machado è attualmente sotto indagine per un presunto tentativo di attacco informatico al sistema elettorale, volto a manipolare i risultati.
Le Accuse di Frode
Il Segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha espresso "seri dubbi" sull'integrità del risultato elettorale e ha richiesto un conteggio dei voti "equo e trasparente". Maduro, nel suo primo discorso dopo la vittoria, ha affrontato queste accuse, affermando: "Abbiamo subito un attacco massivo hacker al centro del Consiglio elettorale. Sappiamo chi lo ha fatto. Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale. Per poter gridare quello che avevano preparato, 'gridare alla frode'. Gente brutta, brutti, la gente bella è qui con me".
Appello alla Trasparenza
Il capo delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha richiesto "completa trasparenza" nei risultati del voto in Venezuela, sottolineando la necessità di un processo elettorale credibile e verificabile. La situazione a Caracas rimane tesa, con ulteriori manifestazioni previste nei prossimi giorni.