Tragedia a Fasano, Clelia Ditano precipita nel vano ascensore e perde la vita: indagini in corso
FASANO – La comunità di Fasano è profondamente sconvolta dalla tragica morte di Clelia Ditano, una giovane di 25 anni che ha perso la vita dopo essere precipitata nel vano ascensore di un condominio di proprietà di Arca Nord Salento (ex IACP) situato in via Saragat 170, con ingresso anche da via Piave. La giovane è caduta dal quarto piano, precipitando per 15 metri sul tetto della cabina dell’ascensore che era fermo al primo piano, nonostante la porta fosse aperta al quarto.
La dinamica dell’incidente
I Carabinieri stanno indagando per ricostruire l’esatta dinamica della tragedia e per determinare l'orario preciso dell'evento. A lanciare l’allarme sono stati i genitori di Clelia, preoccupati perché la figlia non era rientrata a casa. Dopo aver tentato invano di contattarla al cellulare, hanno sentito la suoneria provenire dal vano ascensore. In preda all'angoscia, hanno allertato un manutentore che ha fatto la terribile scoperta.
I soccorsi
Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri, il personale del 118 e i Vigili del Fuoco, che hanno lavorato per diverse ore per recuperare il corpo della giovane. L’ascensore è stato posto sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti e verificare le cause tecniche che hanno portato al tragico incidente.
La reazione della comunità
La notizia della morte di Clelia Ditano ha scosso profondamente la comunità di Fasano, dove la giovane era molto conosciuta e benvoluta. Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio e sostegno alla famiglia, colpita da una perdita tanto improvvisa quanto devastante. Clelia, ricordata come una ragazza solare e piena di vita, lascia un vuoto incolmabile nei cuori di chi l'ha conosciuta.
Le indagini in corso
Le indagini proseguono per chiarire tutte le circostanze dell'incidente e per accertare eventuali responsabilità. L'attenzione è ora focalizzata sulle condizioni dell'ascensore e sulla verifica del corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza, che avrebbero dovuto impedire l’apertura della porta al quarto piano in assenza della cabina.