Aggressione a un carabiniere a Locorotondo: il SIM Carabinieri e le istituzioni chiedono azioni immediate per la tutela delle forze dell'ordine


BARI - Il recente episodio di violenza avvenuto a Locorotondo, in cui un carabiniere è stato aggredito brutalmente, ha scatenato una forte reazione da parte del SIM Carabinieri e delle istituzioni. Il Segretario Generale del SIM Carabinieri, Antonio Serpi, ha espresso il suo profondo disappunto e preoccupazione, sottolineando la gravità dell'accaduto e auspicando una rapida guarigione per il collega ferito. Serpi ha richiesto un incontro immediato con il Governo per discutere misure urgenti a tutela delle forze dell'ordine, ribadendo che la situazione è diventata inaccettabile e che è necessario intervenire per prevenire ulteriori aggressioni.

In particolare, Serpi ha criticato l'attuale approccio legislativo, evidenziando come la riforma Cartabia abbia ridotto le conseguenze per chi aggredisce le forze dell'ordine, permettendo la sospensione del processo per reati come la violenza contro un pubblico ufficiale. Anche le prospettive di future iniziative legislative, come lo "svuota carceri", suscitano preoccupazioni per la sicurezza degli operatori di polizia. 

Il sindaco di Locorotondo, Antonio Bufano, ha manifestato il suo sconcerto per la mancanza di provvedimenti adeguati contro l'aggressore, evidenziando che la decisione di non prendere misure restrittive invia un messaggio preoccupante alla comunità, mettendo in discussione la capacità della giustizia di proteggere i cittadini da individui violenti. Bufano ha espresso solidarietà al carabiniere aggredito e alla sua famiglia, richiedendo un'azione più decisa per garantire la sicurezza pubblica. 

Anche il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha espresso solidarietà al carabiniere coinvolto, definendo l'accaduto un evento grave e riconoscendo l'importanza del lavoro delle forze dell'ordine per la protezione dei cittadini. Questi appelli convergono tutti sulla necessità di rafforzare le misure di tutela per le forze dell'ordine, adottando un approccio più severo verso chi commette violenze contro i rappresentanti della legge.