Alta tensione nel carcere di Milano: agente aggredito dopo aver trovato droga lanciata dall'esterno

MILANO РCresce la preoccupazione tra il personale di Polizia Penitenziaria nel carcere minorile di Milano, dove episodi di violenza, risse e autolesionismo sono diventati ormai frequenti. Il 15 agosto, durante una bonifica pomeridiana del campo da calcio, un agente ha scoperto della sostanza stupefacente che era stata lanciata dall'esterno. Poco dopo, lo stesso poliziotto ̬ stato aggredito da alcuni detenuti che lo avevano osservato dalle finestre durante il ritrovamento.

L’aggressione è avvenuta all’interno di una sezione del carcere, dove un gruppo di ragazzi, che occupava una stanza priva di blindo, ha attaccato l’agente con calci, pugni e lanciando oggetti contro di lui. Successivamente, mentre l’agente si trovava nell’ufficio dell’ispettore, i detenuti hanno cercato nuovamente di aggredirlo, tentando di colpire anche l’ispettore e scagliando una sedia contro di loro.

Alfonso Greco, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), ha denunciato i gravi disagi operativi e organizzativi che affliggono il carcere. "La situazione è insostenibile", ha affermato Greco, citando la mancanza di sicurezza e le condizioni strutturali precarie del carcere, con blindi danneggiati e box degli agenti distrutti.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha espresso solidarietà ai poliziotti aggrediti e ha sottolineato l’urgenza di adottare contromisure per prevenire ulteriori atti violenti. Capece ha criticato la gestione fallimentare del sistema penitenziario minorile, chiedendo un ripensamento radicale della funzione della pena e del ruolo del carcere, con un appello diretto al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per un intervento immediato e risolutivo.

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