Autovelox: in Italia chi sbaglia non paga!


VITTORIO POLITO - Un antico proverbio recita “Chi sbaglia paga” ma nel caso degli Autovelox illegali, la massima non viene applicata e va modificata in “Chi sbaglia non paga” poiché secondo le norme in corso gli errori dell’amministrazione pubblica ricadrebbero sulla collettività e non su chi ha sbagliato o al posto di chi ha vagliato la norma illegale.

Numerose sentenze bocciano gli autovelox disseminati lungo lo stivale e non sempre in regola con i dettami della legge e dei regolamenti. Secondo la Corte di Cassazione, per rendere lecita la multa, è necessaria la presenza di segnaletica verticale che avvisa della presenza del dispositivo sul tratto di strada interessato. La postazione inoltre deve essere ben visibile. Nascondere poi le apparecchiature di rilevamento della velocità integra la fattispecie del reato di truffa. Queste devono essere segnalate almeno 400 metri prima e ben visibili, ma non sempre si rispettano queste norme. Infatti, secondo l’avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, i Comuni, con ogni probabilità, saranno condannati in seguito ai numerosi ricorsi da parte di chi ha ricevuto illegalmente sanzioni e a pagare cifre elevate che non potranno che ricadere sui cittadini.

Si evince chiaramente che il suddetto proverbio non potrà trovare applicazione. Ma va sottolineato che una volta stabilita l’illegalità degli autovelox o di ogni altra imposizione errata, dovrebbero automaticamente essere annullate tutte le multe e le sanzioni, senza necessità di ricorso, così facendo si eviterebbero noiosi iter dei cittadini ed a evitare inutilmente spese legali e quant’altro.Diversamente è solo una vessazione per gli automobilisti.

Ma, dimenticavo che siamo in Italia e quindi non solo “Chi sbaglia NON paga”, ma che “La legge NON è uguale per tutti”.

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