Bari Urban Lab non si ferma neanche a Ferragosto. Due le prime nazionali del festival organizzato dall’associazione Node impegnata nello sviluppo e nel supporto della creatività nell'industria musicale.
Domani, giovedì 15 agosto alle 21.00 a Largo Albicocca il live “Somewhere, sometimes” con Henrio, nome d'arte del cantautore e produttore catalano Enric Verdaguer.
Dopo aver vissuto a Liverpool per quattro anni ed essere stato la voce nell'ultimo tour della pianista Clara Peya, sta avviando il proprio progetto con questa nuova identità . Lo scorso maggio ha pubblicato un primo EP intitolato "Help Me Understand" e nel gennaio 2023 ha alzato la posta con "Somewhere, Sometimes", il suo album di debutto, con il quale è attualmente in tournée. Questo album, scritto in catalano e in inglese, è il risultato di un biglietto di ritorno, un ritorno al paese di origine, la Catalogna. Per ripercorrere la strada percorsa in quattro anni di esplorazione personale, per riprendere legami che erano stati sospesi dalla distanza, per riadattare e ripercorrere una vita che era stata lasciata alle spalle. Un album creato per spiegare ciò che si vive in questo strano spazio di transizione, inondato da una nostalgia vagante, una presa d'atto del tempo che passa e della constatazione che alcune cose cambiano e altre meno.
In precedenza, nel 2015, il cantautore aveva pubblicato "Moonstruck" (Música Global) sempre con il nome di Enric Verdaguer, con il quale ha girato i principali palchi della Catalogna prima di prendersi una pausa e vivere per quattro anni in Inghilterra dove si è laureato in "Songwriting and Production" presso l'università fondata da Paul McCartney a Liverpool (LIPA).
Venerdì 16 agosto alle 20.00 al Waterfront San Girolamo ancora una prima nazionale con il duo Clara Peya & Santi Careta.
Clara Peya è considerata una delle creatrici più originali che si sono affermate in questi ultimi tempi nella scena musicale spagnola. Torna a Bari Urban Lab dopo il successo del concerto dello scorso anno acclamato dai numerosi baresi e turisti. Avanguardista, musicalmente Peya è inclassificabile: si muove tra il jazz, il pop e l'elettronica, mantenendo sempre al centro della scena il pianoforte. Una biografia frenetica che si muove tra la musica, il teatro e l'attivismo e che sarà premiata con il Premi Nacional de Cultura 2019 per il suo percorso musicale e sociale.
Santi Careta è chitarrista, compositore e produttore. Il suo linguaggio crea le frontiere del jazz, del pop-rock o della musica sperimentale e le connette con la musica classica e l'elettronica. Con una vasta discografia sia nel campo del jazz che in quello del pop-rock, negli ultimi anni ha suonato in molti club e festival del paese in diverse formazioni e ha partecipato a diverse rassegne in Francia, Anglaterra, Alemania, Norvegia, Russia, Cina, Svezia, Austria e Marocco.
In questo progetto intitolato “Instrumental” Peya e Careta si uniscono per riscoprire la discografia del pianista, reinterpretando temi già pubblicati dal pianista e scoprendone anche di nuovi, in un gioco di creazione congiunta del suo strumento. Tutti e due gli artisti, a partire dal loro repertorio e dalle loro emozioni, trovano una nuova via di sperimentazione e di espansione delle loro idee, che sono eclettiche e inclassificabili per natura.
Bari Urban Lab proseguirà sabato 21 settembre con il Workshop “Riscoprendo… Italo Calvino” – a cura di UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS – con la partecipazione del prof. Stefano Volta. Seguirà lo spettacolo “Nel Bosco del Barone Rampicante” di Artes [Punto di Svolta].