Cessate il fuoco e tensioni Iran-Israele: Biden cerca di evitare l'escalation

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Durante una conferenza stampa a New Orleans, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affrontato la delicata situazione nel Medio Oriente, affermando che un cessate il fuoco potrebbe evitare un attacco dell'Iran contro Israele e prevenire un'ulteriore escalation del conflitto nella regione. Biden ha però ammesso che raggiungere un accordo per il cessate il fuoco sta diventando sempre più difficile, aggiungendo però che non intende arrendersi: "Vedremo cosa farà l'Iran. Vedremo cosa succede", ha detto il presidente, lasciando aperta la possibilità di nuovi sviluppi.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno approvato un ulteriore pacchetto di aiuti militari a Israele, per un valore di 20 miliardi di dollari. Il dipartimento di Stato ha annunciato che Israele acquisterà jet F-15 e 30.000 munizioni per carri armati dagli USA. Secondo il dipartimento, queste vendite serviranno a migliorare la capacità di Israele di fronteggiare minacce attuali e future.

Tuttavia, il movimento palestinese Hamas ha annunciato che non parteciperà ai negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, previsti per giovedì. Ahmed Abdel Hadi, rappresentante di Hamas in Libano, ha dichiarato a Ria Novosti che il movimento ha chiesto ai mediatori – Egitto, Qatar e Stati Uniti – di presentare un piano concreto per l'attuazione degli accordi già raggiunti, basati sulle proposte di Biden e sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, piuttosto che aprire nuovi colloqui.

Nel contesto delle tensioni, un'inchiesta del quotidiano israeliano *Haaretz* ha rivelato che unità dell'esercito israeliano a Gaza avrebbero utilizzato palestinesi come scudi umani durante le operazioni, incluse quelle di ispezione dei tunnel. Le informazioni, ottenute da soldati e comandanti, indicano che perfino l'ufficio del capo di stato maggiore dell'esercito israeliano sarebbe a conoscenza di tali pratiche. Un portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) ha commentato che gli ordini proibiscono l'uso di civili per missioni che mettono deliberatamente a rischio le loro vite e ha confermato che le accuse sono state inoltrate alle autorità competenti per una revisione.

L'evoluzione della situazione rimane incerta, ma la posta in gioco è altissima, con potenziali ripercussioni che potrebbero estendersi ben oltre la regione.

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