BARI – Un altro grave episodio di violenza contro un operatore della sanità si è verificato a Bari, coinvolgendo un membro del personale del 118. Questo incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza degli operatori sanitari, che sempre più frequentemente diventano bersaglio di aggressioni.
Ludovico Abbaticchio, Presidente Nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI), ha commentato con indignazione l’accaduto, sottolineando la gravità del fenomeno. “Sono state oltre 16.000 le segnalazioni di aggressioni a operatori sanitari nel 2023, con circa 18.000 professionisti coinvolti. Il 26% delle aggressioni sono fisiche, mentre il 68% sono verbali", ha dichiarato Abbaticchio, riportando i dati dell'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie (ONSEPS).
Gli infermieri sono i più colpiti, seguiti da medici e operatori socio-sanitari, e i luoghi più a rischio includono Pronto Soccorso, Guardie Mediche e il 118. Abbaticchio ha inoltre provocatoriamente lanciato la proposta di richiedere il "porto d'armi" per il personale sanitario, sottolineando la necessità di interventi più efficaci per garantire la sicurezza di chi lavora in prima linea.
“Le proteste degli ordini professionali non sono più sufficienti, e sempre più operatori abbandonano il settore pubblico per rifugiarsi nel privato o cercare opportunità all’estero”, ha aggiunto Abbaticchio, chiedendo con forza l’intervento delle istituzioni per convocare tavoli regionali e nazionali e ottenere fondi adeguati.