Intervista a Danilo Di Paolonicola, Direttore artistico e ideatore del Festival del Saltarello
Danilo Di Paolonicola è il direttore artistico e ideatore del Festival del Saltarello e dell'Orchestra Popolare del Saltarello, che insieme rappresentano il fiore all'occhiello dell’Abruzzo. Tra il 2008 ed il 2020, Danilo incide diverse colonne sonore per Cinik Records, fra cui “La Casa Sulle Nuvole” prodotto da Warner Bros, “Buoni a Nulla” prodotto dalla Rai, il film/documentario “Fellini degli Spiriti”, prodotto da Raicinema e tante altre (musiche di Antonio Fresa). Nel 2016 esce il primo volume del lavoro discografico inedito intitolato “No Gender” prodotto dall'etichetta Cinik Records. Nel 2022 esce “Abruzzo” il primo album dell'Orchestra Popolare del Saltarello prodotto e arrangiato da Danilo Di Paolonicola. Concertista di fama internazionale, vanta oltre sessanta registrazione discografiche come sideman e bandleader.
Nato nel 2014 "Il Festival Del Saltarello" è giunto a una nuova edizione. Com'è nato il progetto di un evento interamente dedicato a questa meravigliosa danza popolare?
L'idea è nata un po' sulla falsa riga della notte della Taranta: loro sono stati i maestri in questo e sono riusciti a creare un grande movimento intorno alla pizzica, che ormai è conosciuta in tutta Europa. Anche in Abruzzo abbiamo una grandissima tradizione, sia di balli che di canzoni, però non avevamo è un né un festival, né un progetto simile e, quindi, ho pensato di crearlo.
Cosa rappresenta per te il Saltarello?
Suonando la fisarmonica e l’organetto, sono partito proprio da quella musica lì. Ad oggi mi occupo maggiormente di altri generi musicali come pop e jazz, però il mio background parte proprio dal saltarello e dalla musica tradizionale, anche perché l'organetto è lo strumento principe del saltarello abruzzese, quindi, sono molto legato a questo genere di musica e, inevitabilmente, al mio strumento.
Quest’anno il Festival si è posto un obiettivo ben preciso, o meglio, un record da conquistare: il maggior numero di persone danzanti per entrare nel Guinness World Record. Quante persone danzeranno nel corso dell’evento? Il pubblico sarà coinvolto?
Durante l’evento verrà ballata una Quadriglia, che è un ballo da piazza, non è difficile e si può imparare anche senza aver acquisito particolari nozioni di ballo. Si tratta di una danza che noi riproponiamo sempre nei nostri concerti e nei concerti dell'Orchestra Popolare del Saltarello. L'obiettivo di quest’anno è far danzare 500 persone contemporaneamente su questa sulla Quadriglia, andando a raffigurare dei cerchi e altre figure molto semplici. È possibile raffigurare anche figure più complicate ma, chiaramente, per questo evento faremo una Quadriglia molto semplificata in modo tale che tutti potranno ballare. Speriamo di riuscire a battere questo record che, attualmente, è detenuto in Germania da una comunità di italiani con un numero di 316 danzatori. Noi ci siamo candidati per avere 500 danzatori.
Nel cast, insieme all’Orchestra Popolare del Saltarello, grandi nomi del panorama musicale italiano: Orietta Berti, Petit e Tiromancino. Come si sono intrecciati i loro mondi con quelli del mondo popolare abruzzese? Come mai hai scelto tre nomi così diversi tra loro?
Abbiamo scelto tre nomi molto differenti per poter arrivare ad un pubblico il più variegato possibile, coinvolgendo tutte le fasce di età. Abbiamo Orietta Berti per i più anziani, poi ci sono i Tiromancino nel mezzo ed, infine, Petit con cui speriamo di avvicinare i più giovani che magari non conoscono la musica popolare: i più giovani così entreranno in contatto con il nostro repertorio di musica popolare e magari poi si appassionano al genere grazie anche al lavoro di riaranngiamento che facciamo per cercare di portare queste musiche ai giorni nostri.
Da quanti anni segui il Festival del Saltarello? Mi racconti un aneddoto?
Il festival nasce nel 2014 con la mia direzione, quindi, è nato insieme a me. È nato sotto forma di scherzo. Ho chiamato i miei migliori amici musicisti, tutti professionisti, e li ho invitati a passare un fine settimana in provincia di Teramo, dove abbiamo fatto la prima edizione, dicendogli che avremmo fatto una giornata in montagna dove si mangiava e si suonava per divertimento. La mattina siamo andati in piazza di dove avevano allestito delle cucine per cucinare la polenta a chilometro zero. Abbiamo mangiato e poi abbiamo iniziato a fare le prove sul palco. Dopo due ore è iniziato il concerto. Non c'è stato neanche una preparazione. Solamente una giornata di divertimento! È stato forse il più bel concerto dell'Orchestra. Anche gli arrangiamenti sono rimasti in gran parte quelli di quel primo concerto.
Stai già pensando alla prossima edizione del Festival? Ci puoi anticipare qualcosa?
Per il 2025 ci penseremo tra qualche giorno! Vediamo intanto come va quest’edizione. I presupposti per fare un festival ancora più grande il prossimo anno già ci già ci sono e un'anticipazione del lavoro che stiamo facendo la posso dare: molto probabilmente già tra qualche mese verrà approvata una legge per quanto riguarda i fondi della cultura legata proprio al Santarello. Per quanto riguarda gli ospiti, invece, non posso ancora dire niente. Non è facile contattare e coinvolgere artisti della musica pop soprattutto nel periodo di agosto. È stato veramente difficilissimo, però siamo riusciti ad avere un grande cartellone e spero che il prossimo anno si possa andare in tournée con qualcuno di questi ospiti, come abbiamo fatto con Max Gazzè.
Il Festival del Saltarello diventerà un programma tv?
Questo è un po' difficile perché già c'è “La Notte dei Serpenti”, il concertone del mio amico Enrico Melozzi, che è diventato un programma Rai. Collaboro personalmente con “La Notte dei Serpenti” suonando nell’orchestra. Mi piacerebbe molto creare un secondo evento televisivo dedicato al divertimento e al ballo per differenziare un po', ma chiaramente è una cosa molto complicata.
Visto che hai citato “La Notte dei Serpenti”, qual è il tuo rapporto con il Maestro Enrico Melozzi, anche lui abruzzese?
Io ed Enrico siamo come fratelli, ci conosciamo da quando siamo bambini. Praticamente ho suonato in quasi in tutti i suoi progetti e lui è quasi sempre coinvolto nei miei. Abbiamo anche vissuto insieme. Tanti magari pensano che ci sia rivalità con queste due Orchestre, ma in realtà siamo molto amici e collaboriamo in tutto.