Israele avvia attacchi preventivi contro Hezbollah in Libano: 'Eliminata una minaccia imminente'
Nella notte, l'esercito israeliano ha lanciato una serie di "attacchi preventivi" in Libano con l'obiettivo di prevenire possibili attacchi di larga scala da parte di Hezbollah. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che, nelle prime ore del mattino, le forze armate hanno scoperto i preparativi di Hezbollah per un attacco imminente contro Israele. "Abbiamo dato ordine all'esercito di agire subito per eliminare la minaccia", ha affermato Netanyahu, sottolineando la necessità di neutralizzare il pericolo prima che si concretizzasse.
Parallelamente, le autorità israeliane hanno invitato la popolazione a evacuare le zone vicine alle aree di operazione di Hezbollah, per evitare potenziali vittime civili. Gli attacchi si concentrano nel sud del Libano, roccaforte dell'organizzazione sciita, che da anni rappresenta una minaccia costante per la sicurezza israeliana.
Hezbollah: oltre 300 razzi lanciati contro Israele
In risposta agli attacchi israeliani, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha confermato che l'organizzazione ha lanciato più di 300 razzi Katyusha contro Israele. "L'obiettivo principale era tenere impegnato il sistema di difesa Iron Dome, permettendo così ai droni di attraversare lo spazio aereo israeliano", ha dichiarato Nasrallah, aggiungendo che per la prima volta i razzi sono stati lanciati dalla Valle della Bekaa, un'area strategica nel Libano orientale.
La tensione tra Israele e Hezbollah è in crescita da settimane, con scambi di attacchi lungo la linea di confine e un'intensificazione delle operazioni militari. Sebbene Hezbollah sia stato coinvolto principalmente in attacchi limitati, l'escalation delle ultime ore segna un pericoloso passo avanti verso un possibile conflitto più esteso.
Dichiarazioni di Israele: stato di emergenza per 48 ore
Il ministro degli Esteri israeliano Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza per le prossime 48 ore, sottolineando che Israele non vuole una guerra totale. Tuttavia, ha ribadito la necessità di difendere il Paese da minacce concrete e di agire con fermezza contro i preparativi militari di Hezbollah. Nonostante le dichiarazioni rassicuranti, la situazione rimane estremamente tesa, con l'intero confine settentrionale di Israele in stato di massima allerta.
Possibili attacchi da altri fronti: sospetti sullo Yemen
Una fonte della sicurezza, citata dalla BBC, ha rivelato che ulteriori attacchi contro Israele potrebbero provenire da un Paese diverso dal Libano, con lo Yemen tra i principali sospettati. Questo sviluppo potrebbe segnare l'espansione del conflitto oltre il teatro libanese, coinvolgendo altre fazioni regionali ostili a Israele. Le forze di sicurezza israeliane stanno monitorando attentamente la situazione, in attesa di ulteriori segnali.
Stallo nei negoziati di pace con Hamas
Nel frattempo, al Cairo si sono svolti nuovi round di negoziati per un cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, le trattative hanno subito una battuta d'arresto. Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, ha accusato Israele di aver posto nuove condizioni rispetto a quanto concordato il 2 luglio, causando il fallimento dei colloqui. "Non accetteremo ritiri dagli accordi già stabiliti", ha dichiarato Hamdan, aumentando il rischio di una ripresa delle ostilità nella Striscia di Gaza.