BARI - La comparsa di un profilo social anonimo che diffonde video, foto e stralci di verbali sui collaboratori di giustizia della Sacra Corona Unita (SCU) e presunti confidenti rappresenta un inquietante segnale della rinnovata pericolosità della mafia pugliese, in particolare nella provincia di Brindisi. Secondo Libera Puglia, questo episodio dimostra che la SCU non solo è ancora attiva ma utilizza i canali social per intimidire e consolidare il proprio potere attraverso la diffusione di violenza e omertà .
Nonostante i numerosi arresti e processi che hanno colpito la SCU fin dagli anni '90, la mafia del brindisino continua a manifestarsi pubblicamente. La pagina social, prima che fosse chiusa, aveva raccolto migliaia di follower e commenti, evidenziando il seguito di cui la SCU ancora gode. Questa situazione è particolarmente preoccupante perché dimostra come la mafia sfrutti i social, soprattutto tra i giovani, per diffondere i propri disvalori.
Libera sottolinea che l'azione repressiva da sola non è sufficiente a sradicare la Sacra Corona Unita. È essenziale affrontare le condizioni sociali, economiche e culturali che permettono alla mafia di sopravvivere. Le istituzioni e la cittadinanza devono impegnarsi a creare opportunità di lavoro dignitoso, coesione sociale e cultura per contrastare l'influenza mafiosa. Solo così sarà possibile guarire le ferite causate dalle mafie e promuovere un cambiamento profondo e duraturo.
Libera invita tutti a riflettere su chi promuove quotidianamente l'impegno antimafia e a non rimanere indifferenti o rassegnati di fronte alla presenza della criminalità organizzata. L’associazione si impegna a continuare il proprio lavoro per costruire un futuro migliore per i giovani e per l’intera comunità pugliese.
Nonostante i numerosi arresti e processi che hanno colpito la SCU fin dagli anni '90, la mafia del brindisino continua a manifestarsi pubblicamente. La pagina social, prima che fosse chiusa, aveva raccolto migliaia di follower e commenti, evidenziando il seguito di cui la SCU ancora gode. Questa situazione è particolarmente preoccupante perché dimostra come la mafia sfrutti i social, soprattutto tra i giovani, per diffondere i propri disvalori.
Libera sottolinea che l'azione repressiva da sola non è sufficiente a sradicare la Sacra Corona Unita. È essenziale affrontare le condizioni sociali, economiche e culturali che permettono alla mafia di sopravvivere. Le istituzioni e la cittadinanza devono impegnarsi a creare opportunità di lavoro dignitoso, coesione sociale e cultura per contrastare l'influenza mafiosa. Solo così sarà possibile guarire le ferite causate dalle mafie e promuovere un cambiamento profondo e duraturo.
Libera invita tutti a riflettere su chi promuove quotidianamente l'impegno antimafia e a non rimanere indifferenti o rassegnati di fronte alla presenza della criminalità organizzata. L’associazione si impegna a continuare il proprio lavoro per costruire un futuro migliore per i giovani e per l’intera comunità pugliese.
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