Liste d’attesa: lo SPI CGIL chiede 'chiarezza'
TARANTO - Avete presente quella dicitura scritta in piccolo all’undicesimo capoverso del modulo di prenotazione dell’ASLper prestazioni ambulatoriali, visite e diagnostiche? Spesso quel particolare superficialmente ignorato reca la spiegazione delle statistiche recentemente presentate con enfasi, lo scorso 29 luglio, dalla stessa Azienda Sanitaria di Taranto.
A farci caso troverete spesso scritto: “il paziente è stato informato circa la prima disponibilità per il giorno…” e quel giorno è guarda caso vicinissimo rispetto all’appuntamento fissato caso mai per un anno o due dopo.
La denuncia è dello SPI CGIL di Taranto che già alcuni mesi fa aveva promesso battaglia e una pioggia di ricorsi per le cosiddette liste d’attesa.
Ricorsi spesso impossibili da realizzare proprio per la presenza di quelle postille riportate in piccolo sui moduli di prenotazione. Da non crederci! – spiega lapidario il segretario generale dello SPI CGIL di Taranto, Paolo Peluso – quelle diciture, assolutamente non comunicate al paziente, sarebbero la garanzia che l’ASL rispetta i tempi massimi previsti dalla Legge e che pertanto è il cittadino a scegliere di posticipare.
Si spiegherebbe così la percentuale altissima di prenotazioni garantite nei tempi (3 giorni per la Urgente, 10 per la Breve, 20/60 per la Differibile e 120 per la Programmata) corrispondenti, secondo l’ASL di Taranto all’84% di quelle prenotate in primo accesso.
A confermare la discrasia ci sarebbe i dati relativi alle prenotazioni effettivamente erogate.
Sempre dai dati forniti attraverso il Sistema informatico regionale, a Taranto nel 2023 risultano erogate 224.506 prestazioni di Primo accesso, ma solo 49.456 (il 22%) erogate con garanzia dei tempi massimi.
Verrebbe da chiedersi perché la percentuale si abbassa così tanto – continua Peluso – A detta dei dirigenti ASL la ragione risiederebbe nell’incapacità da parte dei cittadini di rispettare la prenotazione per motivi personali o alla necessità, sempre da parte degli stessi, di differire la prenotazione oltre i termini massimi.
Insomma 80 cittadini su 100, sempre secondo la ASL, cambierebbero idea anche in presenza di patologie tutte da verificare o diagnosticare con certezza.
Crediamo, invece, che ci sia un un problema di trasparenza nei confronti dei cittadini - sostiene Paolo Peluso - e in particolare nei confronti degli anziani, che non riuscendo a districarsi tra carte e documenti, subiscono una sorta di discriminazione ed emarginazione. E’ arrivato il tempo che l’ASL faccia chiarezza!
Intanto, continuano a pervenire segnalazioni di liste chiuse ovvero di rinvii continui da parte del CUP che costringono il cittadino a recarsi alla struttura più volte in attesa di una prenotazione di esami fondamentali con riguardo alle patologie possedute.
Ma tutto questo – termina Peluso - nei dati forniti dalla ASL di Taranto attraverso il Sistema Sanitario regionale non c’è traccia.