Morso del ragno violino: salvata per miracolo una donna del Basso Salento


LECCE - La tragedia del 23enne Giuseppe Russo di Collepasso, deceduto a causa delle complicanze seguite al morso del ragno violino, non è un caso isolato. Emergono altre storie di persone che, nel Salento, hanno rischiato la vita per lo stesso motivo. Tra queste, spicca il calvario di Anna, una donna di 73 anni del Basso Salento, che oggi può dirsi viva per miracolo.

Tutto ha inizio il 22 giugno scorso, quando la donna, mentre puliva la casa al mare, avverte una leggera puntura alla coscia, che ignora. Tuttavia, il giorno successivo, la sua salute comincia a peggiorare rapidamente: febbre alta, gonfiore, rossore e forti dolori alla coscia. Nonostante la terapia iniziale prescritta dal medico – cortisone, antistaminici e antibiotici – la situazione si aggrava, con la comparsa di aree nere e necrotiche sulla gamba e sul basso ventre. Il 30 giugno, la 73enne si reca al pronto soccorso dell’ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove viene subito ricoverata.

Diagnosi e operazione d’urgenza

Dopo tre giorni di ricovero e antibiotici, una tac rivela una situazione molto grave: numerosi ascessi nella coscia e nell'addome e un’infiammazione delle fasce muscolari, sintomi della sindrome di Fournier, una pericolosa infezione necrotizzante. Il 4 luglio, la donna viene sottoposta a un intervento d’urgenza per drenare gli ascessi e rimuovere il tessuto necrotico. A seguito dell'operazione, è trasferita in terapia intensiva e messa in coma farmacologico.

I medici informano la famiglia che le sue condizioni sono critiche e le probabilità di sopravvivenza molto basse.

Un lento recupero

Nonostante la gravità della situazione, la 73enne comincia a reagire positivamente alle cure. Dopo l’intervento, viene sottoposta alla terapia Vac (Vacuum Assisted Closure), che favorisce la guarigione delle ferite rimuovendo materiale infetto e creando un ambiente sterile. Con il supporto del team di chirurghi generali e plastici, la paziente inizia gradualmente a migliorare.

Oggi, Anna continua a seguire la terapia iperbarica presso l’ospedale di Gallipoli per accelerare il recupero delle ferite, ma il peggio sembra ormai alle spalle. La sua storia testimonia i gravi rischi associati al morso del ragno violino e la pericolosità di infezioni come la sindrome di Fournier, che può avere esiti fatali senza un intervento tempestivo e specialistico.