Omicidio di Sharon Verzeni: convocati in caserma il fratello, la sorella e il cognato


TERNO D'ISOLA – "Sharon era una ragazza semplice, solare. Aspettavo il momento di accompagnarla all’altare, si sarebbe sposata l’anno prossimo. Ma quel momento non arriverà mai." Queste le strazianti parole di Bruno Verzeni, padre di Sharon, la 33enne brutalmente uccisa a Terno d'Isola. La sua morte, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 luglio, ha lasciato una comunità sconvolta e una famiglia in cerca di risposte. "Non riesco a darmi una spiegazione", continua Bruno, "nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca. Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro".

Convocati in caserma il fratello, la sorella e il cognato di Sharon

I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo stanno interrogando, come persone informate dei fatti, il fratello minore e la sorella maggiore di Sharon Verzeni, oltre al cognato. Christopher, di 23 anni, e Melody Verzeni, di 35 anni, accompagnati dal marito di quest’ultima, Stefano Campana, sono entrati in auto al comando provinciale di via delle Valli pochi minuti dopo le 14.30.

Le indagini proseguono senza sosta

Gli investigatori non si fermano, nemmeno durante la pausa ferragostana. A Terno d'Isola, nel bergamasco, ogni pista viene esaminata con attenzione nella ricerca dell'assassino di Sharon Verzeni, uccisa con quattro coltellate mentre camminava per strada. Le indagini si concentrano ora sulla raccolta del DNA degli abitanti della zona vicina al luogo del delitto e sugli accertamenti sui vestiti e sul telefono della vittima. Tra i dettagli emersi, il contapassi del suo smartphone ha registrato solo 600 metri percorsi nei 50 minuti precedenti l'aggressione, un dato che lascia molti interrogativi aperti.

Il coinvolgimento del RIS di Parma

Il RIS di Parma è entrato in campo per confrontare i profili genetici prelevati nella zona con le tracce di DNA trovate sugli abiti e durante l’autopsia. Decine di persone, tra cui i soccorritori e i residenti vicini al luogo dell’omicidio, sono state convocate per il prelievo del DNA. Questo processo ricorda l'indagine che ha portato all'arresto di Massimo Bossetti nel caso di Yara Gambirasio, anche se in questo caso la profilazione è mirata e non a tappeto.

"Uno sconosciuto, oppure qualcuno che la conosceva bene"

Nonostante l’intensità delle indagini, non è ancora chiaro se Sharon sia stata uccisa da uno sconosciuto o da qualcuno che la conosceva. La vita all'apparenza tranquilla della vittima fa pensare a un attacco casuale, ma la violenza dell'aggressione potrebbe indicare un movente personale.

Le abitudini di Sharon e l’alibi del compagno

Sharon lavorava come barista al Vanilla di Brembate e aveva l’abitudine di fare lunghe passeggiate serali per motivi di salute. La sera dell'omicidio, però, il suo compagno, Sergio Ruocco, non l'ha accompagnata. Le telecamere di sorveglianza non mostrano Sergio uscire di casa quella sera, né dal fronte né dal retro. Gli inquirenti hanno analizzato oltre cento ore di filmati da una cinquantina di telecamere, ma l'assassino rimane invisibile.

La caccia all'assassino

L'indagine continua senza sosta, con gli investigatori determinati a trovare il colpevole di questo efferato delitto. Ogni dettaglio è cruciale per risolvere un caso che tiene con il fiato sospeso non solo la comunità di Terno d'Isola, ma l'intera nazione.

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