(Kutsenko Volodymyr/Shutterstock) |
KIEV - Un'ondata di missili e droni russi ha colpito gran parte dell'Ucraina, incluse la capitale Kiev e le regioni occidentali vicine alla Polonia. In un attacco massiccio, almeno 100 missili e altrettanti droni hanno devastato le infrastrutture energetiche in 15 diverse regioni del Paese, causando pesanti danni e provocando la morte di almeno cinque persone.
L’attacco ha seminato il terrore nella popolazione, che ha cercato riparo nelle stazioni della metropolitana mentre le autorità locali attuavano interruzioni di corrente elettrica per prevenire ulteriori danni. La gravità dell’offensiva ha attirato l'attenzione della comunità internazionale. Un portavoce dell'Unione Europea ha condannato fermamente gli attacchi, definendoli "barbarici" e sottolineando che essi non fanno altro che rafforzare la determinazione dell’UE a sostenere l’Ucraina.
Tuttavia, per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'attuale livello di supporto non è sufficiente. In un accorato appello, Zelensky ha chiesto che Kiev abbia carta bianca per usare tutte le armi fornite dai Paesi della NATO, anche sul territorio russo, al fine di difendersi in maniera più efficace.
Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha condannato l'aggressione russa, ribadendo con fermezza che “la Russia non avrà mai successo in Ucraina”. Il conflitto, che continua a devastare il Paese, sembra destinato a intensificarsi ulteriormente, mentre l'Occidente si prepara a nuove misure di supporto per Kiev.