BARI - “Quando, nel 2022 e, poi, nel febbraio del 2023, abbiamo proposto, prima con un emendamento al Bilancio 2023 e poi con una proposta di legge, la costituzione di una Commissione speciale di studio e di ricerca per fare chiarezza sulla gestione delle risorse idriche in Puglia e fronteggiare il rischio siccità, lo avevamo fatto per capire quali fossero le criticità del sistema idrico potabile, agricolo e industriale e, soprattutto, per creare le condizioni perché il bene acqua venisse garantito alle future generazioni. Lo avevamo fatto perché la Puglia era (ed è) una regione a rischio desertificazione e l’acqua dei pozzi nelle campagne era sempre più salmastra. Quindi, oltre due anni fa capimmo che serviva intervenire e programmare tutte le azioni utili in caso di emergenza idrica. Quella che stiamo vivendo oggi e che noi, senza avere la sfera di cristallo, avevamo previsto, anche per la mancanza di investimenti concreti e risolutivi nel settore da parte della Regione, al quale si aggiungevano le gravissime occasioni perse di intercettare risorse europee per le manutenzioni ordinarie e straordinarie per innovare le reti: nell’ottobre del 2022 si scopre che i Consorzi di Bonifica pugliesi non avevano presentato nessun progetto per accedere agli investimenti dell’agrosistema irriguo previsti nel PNRR.
È vero che stiamo vivendo una delle estati più torride di sempre, ma se in questi anni fossero stati realizzati impianti e opere (invasi, dissalatori e reti idriche efficienti) per il recupero e il riutilizzo anche delle acque reflue, non staremmo in questa condizione. La programmazione è l’attività più importante di una Regione: quando si arriva all’emergenza vuol dire che si è falliti. In questo caso si è falliti due volte, perché se la nostra Commissione fosse stata costituita subito e messa al lavoro, in più di due anni e mezzo, avrebbe potuto proporre soluzioni utili oggi; invece, l’Amministrazione Emiliano prima ha preso tempo, poi non l’ha mai resa operativa. Questo perché la Commissione non porta consensi ‘veloci’ a Emiliano, ma punta a trovare soluzioni a lungo termine attraverso l’utilizzo delle migliori professionalità del territorio. È evidente che Emiliano preferisce gestire le emergenze, perché così facendo può gestire direttamente e ‘come meglio crede’ la situazione, magari con l’aiuto dei soliti amici. Qualche esempio? L’emergenza Covid, l’emergenza incendi e ora l’emergenza siccità. Insomma, la pianificazione e la programmazione, che sono le attività primarie e proprie di una Regione, non sono nelle corde di Emiliano, perché richiedono studio, ricerca e professionalità valide, non portatori di voti.
Noi di Fratelli d’Italia siamo convinti che la Puglia non ha bisogno di governi emergenziali, ma di una classe dirigente capace di guardare lontano e proporre soluzioni utili alla crescita e allo sviluppo strutturale della regione, con un protagonismo politico sano e di squadra. Basta la Puglia in mano a chi egoisticamente la sta distruggendo. Basta con i professionisti del consenso e dei like: i pugliesi vogliono poter guardare al futuro fiduciosi delle opere e infrastrutture realizzate e da realizzare e non dei ‘leaders’ che passano senza lasciare traccia e che pensano solo al loro esclusivo protagonismo di facciata!”
È vero che stiamo vivendo una delle estati più torride di sempre, ma se in questi anni fossero stati realizzati impianti e opere (invasi, dissalatori e reti idriche efficienti) per il recupero e il riutilizzo anche delle acque reflue, non staremmo in questa condizione. La programmazione è l’attività più importante di una Regione: quando si arriva all’emergenza vuol dire che si è falliti. In questo caso si è falliti due volte, perché se la nostra Commissione fosse stata costituita subito e messa al lavoro, in più di due anni e mezzo, avrebbe potuto proporre soluzioni utili oggi; invece, l’Amministrazione Emiliano prima ha preso tempo, poi non l’ha mai resa operativa. Questo perché la Commissione non porta consensi ‘veloci’ a Emiliano, ma punta a trovare soluzioni a lungo termine attraverso l’utilizzo delle migliori professionalità del territorio. È evidente che Emiliano preferisce gestire le emergenze, perché così facendo può gestire direttamente e ‘come meglio crede’ la situazione, magari con l’aiuto dei soliti amici. Qualche esempio? L’emergenza Covid, l’emergenza incendi e ora l’emergenza siccità. Insomma, la pianificazione e la programmazione, che sono le attività primarie e proprie di una Regione, non sono nelle corde di Emiliano, perché richiedono studio, ricerca e professionalità valide, non portatori di voti.
Noi di Fratelli d’Italia siamo convinti che la Puglia non ha bisogno di governi emergenziali, ma di una classe dirigente capace di guardare lontano e proporre soluzioni utili alla crescita e allo sviluppo strutturale della regione, con un protagonismo politico sano e di squadra. Basta la Puglia in mano a chi egoisticamente la sta distruggendo. Basta con i professionisti del consenso e dei like: i pugliesi vogliono poter guardare al futuro fiduciosi delle opere e infrastrutture realizzate e da realizzare e non dei ‘leaders’ che passano senza lasciare traccia e che pensano solo al loro esclusivo protagonismo di facciata!”