Utilità della siesta, pisolino o pennichella

VITTORIO POLITO – Una nota di Margherita De Bac, pubblicata sul “Corriere della Sera” del 20 agosto 2024, ricorda i benefici del sonnellino pomeridiano o siesta che dir si voglia. Sbaglia chi disprezza la gente del Sud paragonandola al messicano che sonnecchia sotto il sombrero. Il pisolino è rigenerante ed efficace, sia dal punto di vista cognitivo, psicologico, ed energetico, che salutare, come sostiene Oliviero Bruni, professore di Neurologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Il docente, a favore della sua tesi, fa menzione di una serie di lavori scientifici pubblicati su autorevoli riviste internazionali.

Va dato atto al prof. Bruni che in realtà il pisolino, la pennichella o la siesta, che a Bari si chiama “calandrèdde”, si consuma nel periodo denominato “controra” (le prime ore pomeridiane della stagione estiva), a cui difficilmente si rinuncia dopo il pasto di mezzogiorno. Dante lo definisce “il tentennare della testa del dormiente”.

Lino Patruno nel bel volume “Invito a Bari” (Adda Editore), scrive che Bari è l’ultima città al mondo nella quale il pranzo è rimasto pranzo e non ancora pausa-pranzo. Per i baresi mangiare significa anzitutto mettersi a tavola, gustando primo, secondo, frutta, il tutto innaffiato con vino e caffè. Quel riposino chiamato pisolino, pennichella, siesta, che si fa nella ‘condròre’ (il primo pomeriggio estivo), per affrontare la calandrèdde, (l’afa estiva, la calura pomeridiana, la canicola), a cui nessuno rinuncia dopo il pasto di mezzogiorno, specie al sud ed in particolare a Bari, per Lino Patruno, significa “lasciatemi stare”.

La siesta è ritenuta da qualcuno un sintomo di pigrizia, tipico dei paesi latini e mediterranei, che segue dopo un abbondante pasto, ma così non è, specie in estate quando il caldo torrido della controra si abbatte inesorabile all’incirca tra le 13 e le 16. Al Sud, soprattutto, la vita si ferma, negozi e uffici sono chiusi e s va in cerca di un letto o di una poltrona in cui affondare per un riposo rigenerante. Marcello Veneziani sostiene che «Alla controra non si può essere bruschi, veloci, intraprendenti, è violazione di quiete pubblica, anzi di stasi comunitaria; non si può telefonare né bussare a nessuno che non sia preavvertito, è profanazione di riposo. Ma chi è… alla controra…?».

Sara Mednick ed i colleghi dell’Università di Harvard sostengono che un’ora di sonno a metà giornata restituisce l’energia per lavorare freschi e riposati come di primo mattino. I risultati della ricerca rappresentano un’ulteriore conferma del fatto che gli esseri umani, come molti mammiferi che si sono evoluti in climi tropicali, si sono adattati a non uscire nelle ore calde di metà giornata. Pertanto chiedete pure al vostro capo di mettere in ufficio un divano, poiché chi ne trarrà beneficio sarà certamente, senza tema di smentita, proprio l’azienda. Oggi, in America, alcune grandi società, nell’ambito di una strategia di miglioramento dell’efficienza del personale, hanno predisposto veri e propri ambienti destinati al riposo, da utilizzare durante la pausa. Inoltre vi sono anche delle conferme scientifiche sull’utilità del pisolino rigenerante per cui i sostenitori di questa buona abitudine non verranno additati più come pigroni, ma potranno essere considerati addirittura benefattori delle aziende.

Curiosità

Bruno Comby, scrittore e ingegnere nucleare francese fa sapere che Chirac aveva l’abitudine del riposo pomeridiano come tanti altri personaggi, mentre Winston Churchill, anche in guerra, si concedeva sigari, whisky e siesta. Infine di Clinton si racconta che fece attendere per ben venti minuti re Hussein di Giordania, prima di incontrarlo, dal momento che i medici non vollero far interrompere la rigeneratrice e salvifica siesta del presidente.

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