NICOLA ZUCCARO - Il 9 settembre 1943, i carabinieri contribuirono alla difesa del Porto e del Palazzo delle Poste e dei Telegrafi in supporto ai dipendenti postali e telegrafici (armati a seguito delle disposizioni speciali adottate nello stato di guerra) al fine di respingere l'occupazione da parte dei tedeschi delle varie infrastrutture cittadine, che sarebbe potuta accadere all'indomani dell'8 settembre, data della proclamazione dell'armistizio con le forze angloamericane, che sancì la contestuale rottura dell'alleanza politica e militare con la Germania Nazista. È quanto riferito al nostro giornale dal Prof. Vitantonio Leuzzi a margine della cerimonia commemorativa per l'81° anniversario della liberazione di Bari dalle truppe tedesche, che si è svolta stamane ai piedi della lapide collocata all'interno dell'Ex Palazzo, attualmente adibito a Centro Polifunzionale per gli studenti iscritti all'Università degli Studi di Bari. Il contributo dei Carabinieri in quella lunga e drammatica giornata di 81 anni fa, nell'ambito delle forze militari e civili messe in campo dal Comandante del Presidio militare di Bari, Generale Nicola Bellomo, si estese anche alla vigilanza e alla difesa della sede di Radio Bari EIAR. Inoltre - sempre secondo le fonti in possesso del Prof. Leuzzi - presso la locale Stazione Carabinieri in Corso Mazzini, i militari dell'Arma presero in consegna i prigionieri tedeschi catturati dai soldati italiani al termine dei combattimenti che ebbero luogo presso le Caserme e i Depositi Militari in via Napoli. Quanto rivelato dal direttore dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea rende ulteriormente onore all'Arma dei Carabinieri in occasione dei suoi 210 anni di vita, durante i quali la Benemerita si è spesa anche per la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.