BARI - Nel cuore del capoluogo pugliese, Bari vecchia, è ora posizionata la prima Panchina della Speranza in Italia: dipinta di turchese e viola - i colori del fiocchetto internazionale per la prevenzione del suicidio – riporta la frase “Fare tutto come se vedessi solo il sole”, tratta dal testo di “Qualcosa che non c’è”, canzone che la cantante italiana Elisa ha deciso di donare alla causa. I suoi versi sono dedicati a tutti coloro che vivono un momento di difficoltà.
Inaugurata in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, la Panchina della Speranza è nata dalla collaborazione tra APS Univox ETS, Anto Paninabella OdV e Centro di Servizio al Volontariato San Nicola – OdV: tutte le associazioni intervenute sono nate con lo scopo di promuovere il benessere psicofisico e sociale in età evolutiva e le politiche di contrasto al disagio giovanile, tra cui appunto l'autolesionismo e le tendenze suicidarie.
“Abbiamo voluto partecipare come partner all’organizzazione di questo evento – ha dichiarato Rosa Franco, presidente del Centro di Servizio al Volontariato San Nicola OdV - perché riteniamo che sia fondamentale. Per il fatto che colpisce tutte le persone, qualsiasi persona, di qualsiasi età, ma in particolare i giovani. Perché la cosa che manca è il riconoscere, comprendere il senso della vita. L’idea della panchina è geniale: ci si siede, si conversa, si ascolta. E cosa manca oggi? Proprio la capacità di ascolto. La vera causa del suicidio è la solitudine, l’assenza di senso, il sole che manca, che dà energia, vita. Noi come Centri di Servizio operiamo in virtù di una legge ma a me non basta. Quello che mi interessa è diventare compagna delle persone, della persona che incontro ogni giorno. E per questo io mi inchino sempre al mondo del volontariato e ai volontari, e sono certa che in questa cosa noi abbiamo una grande fortuna”.
Un momento per parlare e riflettere tutti insieme su un tema di cui si discute ancora troppo poco ma tragicamente all’ordine del giorno, soprattutto tra i più giovani. Perché aprirsi, condividere con gli altri le proprie emozioni, fidarsi di coloro che ricevono le nostre parole, è già il primo passo per comprendere e combattere fianco a fianco contro un vero e proprio “mostro” dei giorni nostri: l’idea di essere soli.
All’evento sono intervenuti l’assessora alla Giustizia e al Benessere sociale e ai Diritti civili del Comune di Bari Elisabetta Vaccarella, la presidente del Municipio I Annamaria Ferretti, la presidente di APS Univox Ets Serena De Sandi, la presidente del CSV San Nicola OdV Rosa Franco, il direttore del CSV San Nicola Alessandro Cobianchi e la socia fondatrice dell’associazione Anto Paninabella OdV Angela Albanese. Fabiola Gigliotti, vice-presidente Univox Aps ha moderato l'incontro. “Celebrare la giornata della prevenzione al suicidio con l'inaugurazione di una panchina – ha dichiarato l’assessora alla Giustizia e al Benessere sociale Elisabetta Vaccarella - credo che sia un gesto simbolico molto forte. La panchina è un luogo dove ti fermi, è un luogo dove ti siedi, è un luogo dove puoi parlare con chi decide di fermarsi, di sedersi accanto a te e quindi un luogo dove non sei invisibile, è un luogo dove tutti possono vederti. Il mio impegno è potenziare i centri prevedendo più ore di psicologi, prevedendo dei luoghi di ascolto o comunque una serie di iniziative per potenziarli. Tutti noi, insieme, possiamo fare la differenza e le associazioni possono fare molto, così come le Istituzioni”.
E numerose sono le testimonianze riportate il giorno dell’inaugurazione. Volontari hanno condiviso con i presenti pensieri scritti da coloro che hanno affrontato o che stanno affrontando un momento di grave depressione. Le loro parole sono state accompagnate dalla danza delle ballerine Gabriella Vinci e Fabiana Pellegrini e di Claudia Cosi e dal flashmob organizzato in via Venezia, durante il quale sono stati distribuiti fiocchetti e stelle di carta.
“Il mio augurio – ha dichiarato Annamaria Ferretti, presidente del Municipio I - è che da momenti come questo, così intensi, così forti, possano arrivare immagini forti anche attraverso le testimonianze. Dobbiamo essere sentinella e lottare affinché le Istituzioni facciano la propria parte per cambiare lo stato delle cose”.
Sono state oltre 7.000 le persone che nel 2023 si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida. Nel primo semestre del 2024 le richieste d’aiuto sono state 3.500.
“Univox nasce con l’idea di dare voce a tutti in un unico spiraglio di luce – ha dichiarato Serena De Sandi, presidente Univox Ets -, e voglio ringraziare il CSV, che è stata la mano di tutto quello che era nella mia mente. “Fare tutto come se vedeste solo il sole”: devo ringraziare pubblicamente Elisa Tozzoli per averci dato la licenza per poter scrivere una sua frase sulla panchina. Per tutti coloro che hanno pensieri suicidari o hanno persone al proprio franco che ne hanno: non arrendiamoci sul fatto che curarsi è un privilegio. Esistono numeri di riferimento e servizi: tutti devono avere la possibilità di chiedere aiuto a una psicologa, a una psicoterapeuta, a uno psichiatra”.
“Non sempre l'amore basta a salvare, ad andare oltre il muro del va tutto bene – ha spiegato Angela Albanese, socia fondatrice di Anto Paninabella OdV -. È successo a tantissimi di noi che abbiamo chiesto ai nostri ragazzi “come stai?”. E ci hanno risposto “Tutto bene”, non è così? Riconosciamo questa caratteristica, questa riluttanza ad aprirsi di molti ragazzi e ragazze che incontriamo negli eventi che organizziamo nelle scuole. Loro si preoccupano di non far emergere pensieri e sentimenti che potrebbero turbarci, che potrebbero mettere in discussione il nostro sentirci”.
Inaugurata in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, la Panchina della Speranza è nata dalla collaborazione tra APS Univox ETS, Anto Paninabella OdV e Centro di Servizio al Volontariato San Nicola – OdV: tutte le associazioni intervenute sono nate con lo scopo di promuovere il benessere psicofisico e sociale in età evolutiva e le politiche di contrasto al disagio giovanile, tra cui appunto l'autolesionismo e le tendenze suicidarie.
“Abbiamo voluto partecipare come partner all’organizzazione di questo evento – ha dichiarato Rosa Franco, presidente del Centro di Servizio al Volontariato San Nicola OdV - perché riteniamo che sia fondamentale. Per il fatto che colpisce tutte le persone, qualsiasi persona, di qualsiasi età, ma in particolare i giovani. Perché la cosa che manca è il riconoscere, comprendere il senso della vita. L’idea della panchina è geniale: ci si siede, si conversa, si ascolta. E cosa manca oggi? Proprio la capacità di ascolto. La vera causa del suicidio è la solitudine, l’assenza di senso, il sole che manca, che dà energia, vita. Noi come Centri di Servizio operiamo in virtù di una legge ma a me non basta. Quello che mi interessa è diventare compagna delle persone, della persona che incontro ogni giorno. E per questo io mi inchino sempre al mondo del volontariato e ai volontari, e sono certa che in questa cosa noi abbiamo una grande fortuna”.
Un momento per parlare e riflettere tutti insieme su un tema di cui si discute ancora troppo poco ma tragicamente all’ordine del giorno, soprattutto tra i più giovani. Perché aprirsi, condividere con gli altri le proprie emozioni, fidarsi di coloro che ricevono le nostre parole, è già il primo passo per comprendere e combattere fianco a fianco contro un vero e proprio “mostro” dei giorni nostri: l’idea di essere soli.
All’evento sono intervenuti l’assessora alla Giustizia e al Benessere sociale e ai Diritti civili del Comune di Bari Elisabetta Vaccarella, la presidente del Municipio I Annamaria Ferretti, la presidente di APS Univox Ets Serena De Sandi, la presidente del CSV San Nicola OdV Rosa Franco, il direttore del CSV San Nicola Alessandro Cobianchi e la socia fondatrice dell’associazione Anto Paninabella OdV Angela Albanese. Fabiola Gigliotti, vice-presidente Univox Aps ha moderato l'incontro. “Celebrare la giornata della prevenzione al suicidio con l'inaugurazione di una panchina – ha dichiarato l’assessora alla Giustizia e al Benessere sociale Elisabetta Vaccarella - credo che sia un gesto simbolico molto forte. La panchina è un luogo dove ti fermi, è un luogo dove ti siedi, è un luogo dove puoi parlare con chi decide di fermarsi, di sedersi accanto a te e quindi un luogo dove non sei invisibile, è un luogo dove tutti possono vederti. Il mio impegno è potenziare i centri prevedendo più ore di psicologi, prevedendo dei luoghi di ascolto o comunque una serie di iniziative per potenziarli. Tutti noi, insieme, possiamo fare la differenza e le associazioni possono fare molto, così come le Istituzioni”.
E numerose sono le testimonianze riportate il giorno dell’inaugurazione. Volontari hanno condiviso con i presenti pensieri scritti da coloro che hanno affrontato o che stanno affrontando un momento di grave depressione. Le loro parole sono state accompagnate dalla danza delle ballerine Gabriella Vinci e Fabiana Pellegrini e di Claudia Cosi e dal flashmob organizzato in via Venezia, durante il quale sono stati distribuiti fiocchetti e stelle di carta.
“Il mio augurio – ha dichiarato Annamaria Ferretti, presidente del Municipio I - è che da momenti come questo, così intensi, così forti, possano arrivare immagini forti anche attraverso le testimonianze. Dobbiamo essere sentinella e lottare affinché le Istituzioni facciano la propria parte per cambiare lo stato delle cose”.
Sono state oltre 7.000 le persone che nel 2023 si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida. Nel primo semestre del 2024 le richieste d’aiuto sono state 3.500.
“Univox nasce con l’idea di dare voce a tutti in un unico spiraglio di luce – ha dichiarato Serena De Sandi, presidente Univox Ets -, e voglio ringraziare il CSV, che è stata la mano di tutto quello che era nella mia mente. “Fare tutto come se vedeste solo il sole”: devo ringraziare pubblicamente Elisa Tozzoli per averci dato la licenza per poter scrivere una sua frase sulla panchina. Per tutti coloro che hanno pensieri suicidari o hanno persone al proprio franco che ne hanno: non arrendiamoci sul fatto che curarsi è un privilegio. Esistono numeri di riferimento e servizi: tutti devono avere la possibilità di chiedere aiuto a una psicologa, a una psicoterapeuta, a uno psichiatra”.
“Non sempre l'amore basta a salvare, ad andare oltre il muro del va tutto bene – ha spiegato Angela Albanese, socia fondatrice di Anto Paninabella OdV -. È successo a tantissimi di noi che abbiamo chiesto ai nostri ragazzi “come stai?”. E ci hanno risposto “Tutto bene”, non è così? Riconosciamo questa caratteristica, questa riluttanza ad aprirsi di molti ragazzi e ragazze che incontriamo negli eventi che organizziamo nelle scuole. Loro si preoccupano di non far emergere pensieri e sentimenti che potrebbero turbarci, che potrebbero mettere in discussione il nostro sentirci”.