BARI - In seguito all'annullamento del processo "Ambiente Svenduto", relativo all'inquinamento dell'Ilva di Taranto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha espresso la sua preoccupazione e rammarico per quanto accaduto. In una dichiarazione ufficiale, Emiliano ha definito la vicenda una "tragedia giudiziaria", sottolineando come anni di processi siano stati cancellati a causa di un errore.
"Mi sto prendendo tempo per commentare la tragedia giudiziaria di un processo durato anni che è stato cancellato comunque da un errore. L'errore può essere stato quello del giudizio di primo grado, ma può essere anche quello della Corte d'Appello", ha detto Emiliano. Pur avendo le proprie idee sulla vicenda, ha scelto di non esprimere un giudizio definitivo. Tuttavia, ha ribadito che "il sistema giudiziario, in una vicenda decisiva, ha commesso un errore catastrofico" che rischia di minare profondamente la fiducia dei cittadini di Taranto, della Puglia e dell'Italia intera nel sistema giudiziario.
Emiliano ha poi evidenziato che l'annullamento è stato causato da una questione di competenza legata a processi che coinvolgono i magistrati. Tuttavia, questa norma, pur riguardando imputazioni minori rispetto al complesso delle accuse, ha provocato l'annullamento dell'intera istruttoria e del processo, un evento che il presidente ha definito "una catastrofe giudiziaria senza precedenti".
Infine, Emiliano ha sollevato una riflessione critica: "Quali sarebbero state le conseguenze se un evento del genere avesse riguardato la politica, il governo, un sindaco?" La risposta, ha concluso, spetta a coloro che hanno la responsabilità di organizzare il lavoro giudiziario.
L'annullamento del processo "Ambiente Svenduto" da parte della Corte d'Assise d'Appello di Lecce e il conseguente trasferimento a Potenza hanno sollevato interrogativi profondi sul funzionamento della giustizia in Italia e sulle implicazioni per il futuro di Taranto e dei suoi cittadini.
"Mi sto prendendo tempo per commentare la tragedia giudiziaria di un processo durato anni che è stato cancellato comunque da un errore. L'errore può essere stato quello del giudizio di primo grado, ma può essere anche quello della Corte d'Appello", ha detto Emiliano. Pur avendo le proprie idee sulla vicenda, ha scelto di non esprimere un giudizio definitivo. Tuttavia, ha ribadito che "il sistema giudiziario, in una vicenda decisiva, ha commesso un errore catastrofico" che rischia di minare profondamente la fiducia dei cittadini di Taranto, della Puglia e dell'Italia intera nel sistema giudiziario.
Emiliano ha poi evidenziato che l'annullamento è stato causato da una questione di competenza legata a processi che coinvolgono i magistrati. Tuttavia, questa norma, pur riguardando imputazioni minori rispetto al complesso delle accuse, ha provocato l'annullamento dell'intera istruttoria e del processo, un evento che il presidente ha definito "una catastrofe giudiziaria senza precedenti".
Infine, Emiliano ha sollevato una riflessione critica: "Quali sarebbero state le conseguenze se un evento del genere avesse riguardato la politica, il governo, un sindaco?" La risposta, ha concluso, spetta a coloro che hanno la responsabilità di organizzare il lavoro giudiziario.
L'annullamento del processo "Ambiente Svenduto" da parte della Corte d'Assise d'Appello di Lecce e il conseguente trasferimento a Potenza hanno sollevato interrogativi profondi sul funzionamento della giustizia in Italia e sulle implicazioni per il futuro di Taranto e dei suoi cittadini.