LECCE - Non ce l’ha fatta il bimbo nato prematuro in un'ambulanza a Ceglie Messapica e successivamente trasferito all’ospedale Perrino di Brindisi, dove i medici dell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale avevano tentato di salvarlo. Dopo essere stato intubato, era stato disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a causa della sospensione, in atto da oltre un anno, dei ricoveri per i neonati sotto le 34 settimane di gestazione al Perrino.
La decisione di sospendere temporaneamente tali ricoveri era stata presa dall’Asl di Brindisi nel luglio 2023, ma nonostante il tempo trascorso, non sono stati ancora adottati provvedimenti per risolvere la situazione. Così, il neonato ha dovuto affrontare un viaggio di quasi 50 chilometri da Ceglie Messapica a Brindisi, un tragitto di circa 40 minuti che ha messo a dura prova le sue già critiche condizioni.
Appena arrivato al Perrino, i sanitari si erano resi conto della gravità del quadro clinico e, non essendo l’ospedale attrezzato per gestire casi simili, avevano immediatamente disposto il trasferimento al Vito Fazzi di Lecce, dove il piccolo è deceduto dopo quattro giorni di vita. La tragica vicenda evidenzia l’urgenza di risolvere le criticità presenti nei servizi di neonatologia della provincia, sollevando interrogativi sulle condizioni della sanità locale e sulla mancanza di soluzioni definitive per situazioni emergenziali come questa.