Coldiretti, Prandini: 'Serve un’Europa più coraggiosa per dare risposte ai nostri agricoltori'

ROMA - “Abbiamo vissuto, nell’ultimo mandato della Commissione europea, una politica di carattere demagogico, in cui Timmermans, come figura centrale, ha alimentato un conflitto tra le realtà produttive, in particolare l’agricoltura, e la percezione dei cittadini e dei consumatori. L’agricoltura era diventata la responsabile dei cambiamenti climatici. Tutto sbagliato: senza agricoltura non c’è ambiente e non c’è territorio”. Così ha esordito il presidente Ettore Prandini durante l’evento confronto con le rappresentanze nazionali del mondo agricolo e della pesca organizzato nell’ambito Divinazione Expo organizzato dal Masaf in occasione del G7 agricoltura a Siracusa.

L’agricoltura italiana si distingue a livello globale come la più sostenibile. “Questo è necessario farlo sapere ai cittadini, affinché ne abbiano piena consapevolezza e comprendano il ruolo dei nostri agricoltori,” ha aggiunto Prandini che ha sottolineato l’urgenza di “un cambio di passo da parte delle istituzioni europee che devono essere più coraggiose”. 

Negli Stati Uniti, ricorda Coldiretti, si investono risorse quattro volte superiori a quelle che noi destiniamo alla politica agricola comune. Quando ci battiamo per difendere ciò che è stato stanziato nel prossimo bilancio “significa che siamo fuori dalle dinamiche globali – spiega Prandini – dove il ruolo dell’agricoltura nei prossimi anni sarà centrale”.

Infrastrutture e innovazione digitale, le sfide del futuro. Oltre agli investimenti economici, c’è il tema delle infrastrutture. “Se vogliamo parlare di agricoltura di precisione – ha spiegato il presidente Coldiretti – l’utilizzo dei dati, dei droni e di strumenti come i QR code per la tracciabilità della filiera, saranno essenziali.”

Durante il suo intervento, Prandini ha anche ricordato la necessità di intervenire rapidamente sul tema della gestione delle acque,  altro tema cruciale riguarda la gestione dell’acqua. “Essenziali come lo devono essere i bacini di accumulo. Lo abbiamo visto in Sicilia e in altre parti d’Italia. Se non tratteniamo l’acqua piovana, quanto accaduto quest’anno – con danni per 8,5 miliardi di euro ai nostri imprenditori – si ripeterà anche nei prossimi anni.”

Riscoprire il ruolo delle famiglie e il tessuto produttivo italiano. Prandini ha poi sottolineato l’importanza di riscoprire il ruolo chiave delle famiglie nell’agricoltura. “Abbiamo inseguito il miraggio economico delle multinazionali, distruggendo il nostro tessuto produttivo di piccole e medie imprese, fatto di commercio, artigianato e famiglie che vivevano di agricoltura. Portiamo qui a Ortigia il G7 delle organizzazioni agricole e ci confronteremo con i colleghi del resto del mondo sul ruolo delle aziende agricole familiari.”

In Italia, sottolinea Coldiretti, il 90% delle aziende agricole è a conduzione familiare. Grazie all’impegno di Coldiretti, attraverso i mercati di Campagna Amica e la multifunzionalità, 50.000 imprese hanno trovato nuove prospettive di crescita.

Un’Europa che difenda l’origine e la distintività. In chiusura, il presidente di Coldiretti ha ribadito l’importanza di difendere l’origine e la biodiversità dei prodotti italiani. “Si parla di Europa, ma anche di difesa della nostra distintività, della biodiversità e dell’obbligo di origine. Questo deve diventare un tema europeo, dove i cittadini possano scegliere cosa acquistare senza essere ingannati. In questo modo, possiamo anche contrastare l’Italian Sounding.”

Prandini ha concluso esprimendo fiducia per il futuro: “Sono convinto che, grazie al lavoro dell’ICE e insieme alle nostre istituzioni, stiamo percorrendo la strada giusta per essere più forti sui mercati mondiali. Se tutto verrà confermato, il 2024 sarà un anno record, con il superamento dei 64 miliardi di export dell’agroalimentare” .