Dietro la survey dell’ONU sull’E-Government: un metodo innovativo basato sull'Intelligenza Artificiale
Il prof. Roberto Bellotti |
BARI – Un team di ricercatori italiani, proveniente dal Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari e dal Politecnico di Bari, ha svolto un ruolo cruciale nelle analisi quantitative dell'UN “E-Government Survey 2024”. Coordinato dal professor Roberto Bellotti, il gruppo è composto da Nicola Amoroso, Loredana Bellantuono, Mario Caruso e Andrea Lo Sasso.
La survey dell’ONU non si limita a presentare ranking assoluti, ma offre anche un confronto tra gli Stati Membri, correlando i risultati raggiunti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell'agenda 2030. Questa comparazione si basa su una metodologia innovativa sviluppata dai fisici baresi, che è stata illustrata nel documento ufficiale dell’ONU.
Un valore pubblico della conoscenza
«Questa attività di ricerca che l’Università di Bari svolge a servizio delle Nazioni Unite mostra chiaramente il valore pubblico della conoscenza che può esprimere un’università statale pubblica», ha commentato il professor Bellotti. «Inoltre, evidenzia un uso virtuoso dell’intelligenza artificiale, attraverso algoritmi sviluppati per fornire valutazioni eque sul progresso sostenibile che la rivoluzione digitale sta portando nei singoli Paesi».
La metodologia di calcolo
Il metodo di calcolo utilizzato dal team consiste nella raccolta e nell'elaborazione di dati riguardanti gli indicatori che definiscono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questi indicatori misurano aspetti socio-economici di ogni Stato membro. I dati vengono elaborati utilizzando tecniche statistiche per selezionare gli indicatori con il maggior contributo informativo.
Il fulcro dell’analisi è la creazione di una rete complessa che comprende i 193 Stati Membri. I nodi rappresentano gli Stati, mentre le connessioni sono calcolate in base alla somiglianza tra i vari Paesi. Utilizzando sofisticati algoritmi di rilevamento delle comunità, i fisici baresi hanno partizionato la rete in quattro comunità, ciascuna con un livello di benessere specifico.
Ogni comunità è studiata in relazione alla distribuzione dell'EGDI (Indice di Sviluppo dell’E-Government), l'indicatore centrale del documento dell'ONU. Questo indice è cruciale per misurare lo sviluppo dell’E-government nei vari Paesi e permette una nuova classificazione più equa degli Stati, facilitando una valutazione più precisa delle traiettorie di crescita e sviluppo.
I dati della survey
La survey di quest’anno evidenzia che Danimarca, Estonia e Singapore occupano le prime posizioni nel ranking mondiale, mentre l’Italia scende dalla 37esima posizione del 2022 alla 51esima, risultando 28esima nell’area geografica europea.
«Per l’Italia è fondamentale utilizzare al meglio i fondi per la digitalizzazione messi a disposizione dal PNRR», ha dichiarato Vincenzo Aquaro, direttore nel Dipartimento socio-economico delle Nazioni Unite. «Le eccellenze in Italia non mancano e, unendo le forze tra istituzioni pubbliche, mondo della ricerca e industria, potremmo assistere a interessanti sviluppi nel prossimo ranking del 2026».
In effetti, il rapporto dell’ONU, intitolato “Accelerating Digital Transformation for Sustainable Development”, menziona tra i casi virtuosi il Space Economy Evolution Laboratory (SEE Lab) della Bocconi, che sfrutta l'economia spaziale per impattare positivamente oltre il 50% degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e promuovere il progresso socio-economico globale.
Queste analisi non solo dimostrano l'impegno dell'Italia nella transizione digitale, ma anche il potenziale di crescita e innovazione in un contesto globale sempre più interconnesso.