Foggia, medici aggrediti dopo la morte di una giovane paziente: 'Abbiamo rischiato la vita'


FOGGIA - "Abbiamo anche avuto paura di morire. Quella sera abbiamo rischiato la vita". Con queste parole uno dei medici brutalmente aggrediti tre sere fa nel reparto di chirurgia toracica del Policlinico Riuniti di Foggia ha raccontato l'incubo vissuto. L'aggressione è avvenuta ad opera di familiari di una giovane di 23 anni, originaria di Cerignola, deceduta durante un intervento chirurgico.

Il medico, che ha preferito mantenere l'anonimato per ragioni di sicurezza, ha testimoniato il terrore provato in quei momenti, aggiungendo di essere stato oggetto, insieme ai suoi colleghi, di gravi minacce di morte. Il professionista si è recato ieri in prefettura a Foggia, dove si è svolto un vertice con le forze dell’ordine e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, con l'obiettivo di discutere misure concrete per garantire la sicurezza degli operatori sanitari.

L’episodio, avvenuto mercoledì sera, ha visto una cinquantina di persone superare l’ingresso del Policlinico, con una ventina di loro che sarebbero riuscite a raggiungere il personale sanitario della chirurgia toracica, sfondando le porte della sala operatoria. L'ira dei familiari della giovane si è scatenata subito dopo l'intervento chirurgico che ha causato la tragica perdita.

Il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Foggia ha annunciato la sua intenzione di costituirsi parte civile nel processo contro gli aggressori. “Ci costituiremo parte civile nel giudizio che vedrà imputati coloro che hanno aggredito medici, specializzandi e persino uno studente del Policlinico”, si legge in una nota ufficiale.

La drammatica vicenda ha sollevato forti reazioni anche dai sindacati dei medici, che minacciano proteste se non verranno prese misure efficaci per garantire una maggiore sicurezza all'interno degli ospedali. Il sottosegretario Gemmato ha assicurato l'impegno del governo per migliorare le condizioni di lavoro dei sanitari e prevenire ulteriori episodi di violenza.

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