La Fed apre una nuova era: taglio dei tassi di interesse per la prima volta dal 2020
La Federal Reserve ha annunciato una storica riduzione dei tassi di interesse di mezzo punto percentuale, portando il costo del denaro in una fascia compresa tra il 4,75% e il 5%. Si tratta del primo taglio dal 2020, una mossa che segna l'inizio di una nuova fase nella politica monetaria statunitense, orientata a prevenire un blocco del mercato del lavoro, il cui raffreddamento è in corso, ma che rischia di degenerare in un completo arresto. La decisione dimostra la volontà della Fed di perseguire un atterraggio morbido per l’economia, cercando di evitare una recessione temuta da molti analisti.
Gli analisti prevedono ulteriori riduzioni dei tassi, con un ulteriore taglio di mezzo punto previsto entro la fine dell'anno. Tuttavia, ogni decisione sarà presa riunione per riunione, segno della cautela con cui la Fed sta affrontando l'incertezza economica globale.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito l’impegno della banca centrale a mantenere un'economia forte. "L'economia è solida e siamo impegnati a mantenerla così forte", ha dichiarato Powell. La Fed prevede una crescita del PIL del 2% nel 2024, con un tasso di disoccupazione che dovrebbe attestarsi al 4,4% entro la fine dell'anno, mentre l'inflazione dovrebbe raggiungere il target del 2,1% nel 2025. "I rischi al rialzo per l'inflazione sono diminuiti", ha aggiunto Powell, sottolineando i benefici dell'approccio paziente adottato dalla banca centrale nell'ultimo anno, che ha contribuito a stabilizzare i prezzi.
L'annuncio della Fed ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. Wall Street ha reagito positivamente, registrando una crescita, mentre l'oro ha raggiunto nuovi massimi storici. La Fed ha ribadito il suo impegno verso i due obiettivi fondamentali del suo mandato: massima occupazione e inflazione al 2%.
Il comunicato diffuso al termine della riunione ha evidenziato che, nonostante la riduzione dei tassi, le prospettive economiche rimangono incerte. "Abbiamo guadagnato maggiore fiducia in un calo sostenibile dell'inflazione verso il 2%, e riteniamo che i rischi per centrare i nostri obiettivi sull'occupazione e l'inflazione siano ora più bilanciati. Tuttavia, le prospettive economiche sono incerte, e saremo attenti ai rischi", si legge nel documento.
Nonostante la decisione sia stata in gran parte condivisa all'interno del comitato, non è stata unanime. La governatrice Michelle Bowman avrebbe preferito un taglio più moderato di un quarto di punto, dimostrando che all'interno della Fed esistono ancora diverse opinioni su come affrontare le sfide economiche future.