BARI - “Ad oggi, l’annosa questione relativa all’attivazione del “pozzo Arif Le Lamie di Olimpia", inaugurato il 24 giugno 2019, e finanziato con legge regionale 45/2013, art. 44, per un importo complessivo di € 154.035,08 non è ancora risolta”. Ad affermarlo è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Tommaso Scatigna, che ha presentato una richiesta di audizione urgente in IV Commissione Agricoltura per audire sul tema il presidente Emiliano, l’assessore Pentassuglia, il direttore generale di Arif, Francesco Ferraro e il sindaco di Locorotondo, Antonio Bufano.
“Nonostante il progetto ha visto la realizzazione di una condotta irrigua in polietilene di circa 5 km, interrata e dotata di idranti pronti per il prelievo dell'acqua, a oggi – spiega Scatigna - l'impianto non è funzionante, con conseguenti disagi per le comunità locali e le attività agricole del territorio.
Una questione annosa, che ho personalmente curato nel corso della mia esperienza di Sindaco di Locorotondo, ponendo in essere tutte quelle azioni necessarie e di competenza del Comune che ho guidato. Tuttavia i ritardi della Regione Puglia sono ormai intollerabili. È pertanto urgente e necessario fare chiarezza sulle motivazioni del mancato completamento e funzionamento dell’impianto, nonché valutare eventuali interventi per sbloccare la situazione e garantire la messa in funzione del pozzo e delle infrastrutture collegate.”, conclude Scatigna.
“Nonostante il progetto ha visto la realizzazione di una condotta irrigua in polietilene di circa 5 km, interrata e dotata di idranti pronti per il prelievo dell'acqua, a oggi – spiega Scatigna - l'impianto non è funzionante, con conseguenti disagi per le comunità locali e le attività agricole del territorio.
Una questione annosa, che ho personalmente curato nel corso della mia esperienza di Sindaco di Locorotondo, ponendo in essere tutte quelle azioni necessarie e di competenza del Comune che ho guidato. Tuttavia i ritardi della Regione Puglia sono ormai intollerabili. È pertanto urgente e necessario fare chiarezza sulle motivazioni del mancato completamento e funzionamento dell’impianto, nonché valutare eventuali interventi per sbloccare la situazione e garantire la messa in funzione del pozzo e delle infrastrutture collegate.”, conclude Scatigna.