Mario Draghi presenta a Bruxelles il report sulla competitività dell'UE: 'Serve un cambiamento radicale'


BRUXELLES - L'ex presidente del Consiglio e della BCE, Mario Draghi, ha presentato a Bruxelles un report di 400 pagine con circa 170 proposte mirate a rilanciare la competitività dell'Unione Europea. L'obiettivo è quello di superare i freni strutturali che hanno portato l'UE a perdere terreno rispetto a Stati Uniti e Cina. "L'unico modo per diventare più produttivi è che l'Europa cambi radicalmente", si legge nel documento, che Draghi ha illustrato in conferenza stampa accanto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"La crescita rallenta, non possiamo più ignorarlo"

Durante la presentazione, Draghi ha sottolineato come il rallentamento della crescita economica sia stato a lungo ignorato: "Fino a due anni fa non avremmo mai avuto una conversazione del genere, ma ora le condizioni sono cambiate". Ha poi rimarcato l'importanza di un intervento urgente e concreto per rilanciare la competitività dell'UE.

I pilastri del report

Il report si fonda su tre pilastri principali:

  1. Innovazione: Draghi evidenzia l'importanza cruciale dell'innovazione, che attualmente è frenata da "troppe barriere" in Europa. È necessario creare condizioni favorevoli per un progresso tecnologico.

  2. Decarbonizzazione: Viene vista come una grande opportunità per la crescita economica. Tuttavia, Draghi ha sottolineato la necessità di un miglior approvvigionamento di energia pulita e di un piano europeo congiunto, poiché la concorrenza cinese minaccia l'industria green europea.

  3. Sicurezza e riduzione delle dipendenze: Questo pilastro si concentra sul rafforzamento della sicurezza energetica e industriale, riducendo le dipendenze critiche dell'UE.

Una "sfida esistenziale" per l'Europa

Nel report si avverte che l'UE rischia un'erosione della propria posizione globale: il divario di PIL con gli Stati Uniti è in crescita, così come le difficoltà causate dalla mancanza di accesso a risorse energetiche e mercati esteri. Se l'Europa non aumenterà la propria produttività, sarà costretta a rivedere le proprie ambizioni, che comprendono il ruolo di leader tecnologico e di modello per la sostenibilità climatica.

Von der Leyen: "Definire priorità comuni, poi i fondi"

Ursula von der Leyen ha sottolineato l'importanza di identificare priorità e progetti comuni prima di decidere le risorse. "La volontà dei Paesi membri sarà cruciale nel determinare il percorso da seguire", ha dichiarato, lasciando aperta la questione dei finanziamenti, che potrebbero essere nazionali o basati su nuove risorse europee.

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