Massiccio raid aereo di Israele su Beirut: nel mirino il leader di Hezbollah Nasrallah

Anas-Mohammed/Shutterstock

TEL AVIV - Nella serata di ieri, Israele ha lanciato un massiccio raid aereo sulla periferia sud di Beirut, roccaforte del movimento sciita Hezbollah. L'obiettivo principale dell'attacco sarebbe stato il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, che secondo fonti vicine all'organizzazione sarebbe scampato all'attacco e "sta bene". Tuttavia, alcuni report indicano tra le vittime del raid la figlia di Nasrallah, Zainab.

Distrutti sei edifici, numerose vittime temute

Secondo quanto riportato dai media libanesi, sei edifici sarebbero stati rasi al suolo nel bombardamento e si temono numerosi morti tra la popolazione civile. Nella notte, gli attacchi israeliani su Beirut sono proseguiti, colpendo impianti di produzione di armi appartenenti a Hezbollah. Durante i raid, è stato ucciso il comandante dell'unità missilistica del gruppo, Muhammad Ali Ismail, una figura di spicco all'interno dell'organizzazione.

Netanyahu all'Onu: "Israele continuerà a colpire finché non raggiungeremo i nostri obiettivi"

Mentre i raid aerei su Beirut erano ancora in corso, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lanciando un duro attacco contro l'Iran, principale sostenitore di Hezbollah. "Israele è stato costretto a difendersi su sei fronti sostenuti dall'Iran", ha dichiarato Netanyahu, avvertendo Teheran: "Se ci attaccate, vi colpiremo". Il premier ha assicurato che Israele continuerà le operazioni in Libano "finché non raggiungeremo i nostri obiettivi" e che la strategia israeliana mira a "indebolire Hezbollah" in modo decisivo.

Netanyahu non ha risparmiato critiche neanche alle Nazioni Unite, definendole una "palude antisemita" e una "società terrapiattista anti-israeliana", accusando l'organizzazione internazionale di non tutelare adeguatamente la sicurezza di Israele.

La situazione in Libano rimane estremamente tesa, con la possibilità che i raid israeliani continuino nei prossimi giorni, mentre cresce la preoccupazione per le vittime civili e i danni subiti dalla capitale libanese.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto